La strage del Rapido 904 | Calò: "Io un capro espiatorio" - Live Sicilia

La strage del Rapido 904 | Calò: “Io un capro espiatorio”

Il boss di Porta Nuova: "Mi dispiace per i familiari delle vittime, che sono stati ingannati, la verità non l'hanno voluta trovare. Io sono un capro espiatorio".

firenze
di
1 min di lettura

FIRENZE – “Mi dispiace per i familiari delle vittime, che sono stati ingannati, la verità non l’hanno voluta trovare. Io sono un capro espiatorio”. Lo ha detto Giuseppe Calò, mafioso già condannato anche per la strage del Rapido 904, che oggi ha testimoniato al nuovo processo, in corso a Firenze, sull’attentato. Unico imputato Totò Riina. La strage del Rapido 904 è del dicembre 1984. Le vittime furono 17. “Io sono innocente – ha ribadito Calò, in video-collegamento dal carcere – sono stato condannato con un processo creato dal nulla, con carte false, minacce, perizie false, pentiti falsi, posso dimostrarlo. La mia innocenza è chiara, dalle carte processuali si può vedere. Io per questa condanna non ci dormo”. “Sono innocente al 100 per cento – ha aggiunto – della strage non so niente, il mio coimputato Guido Cercola si è suicidato perché non ha sopportato questa condanna”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI