Leontini: "Mozione unica" | Ma il rebus è sempre sui tempi - Live Sicilia

Leontini: “Mozione unica” | Ma il rebus è sempre sui tempi

La mozione di sfiducia a Lombardo sarà un testo unificato, che raccoglierà il consenso di tutti i partiti intenzionati ad avanzarla. Lo dice il capogruppo del Pdl Innocenzo Leontini, durante la conferenza stampa nella quale è stato presentato il nuovo movimento frutto dell'unione di parte del Pdl e Pid. Grande Sud invece precisa: "Dialoghiamo con tutti, ma non facciamo parte del nuovo movimento".

La sfiducia a Lombardo
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Se verrà presentata una mozione di sfiducia a Lombardo, si tratterà di un testo unificato, che raccoglierà il consenso di tutti i partiti intenzionati ad avanzarla. La proposta, che suona però come una scelta in qualche modo “obbligata”, e annunciata già qualche giorno fa da Live Sicilia, arriva dal capogruppo del Pdl Innocenzo Leontini, durante la conferenza stampa nella quale è stato presentato il nuovo movimento frutto dell’unione di parte del Pdl e del Pid.

Alla conferenza, presente anche il capogruppo di Grande Sud Titti Bufardeci. Una presenza spiegata così dal coordinatore siciliano Pippo Fallica: “Grande Sud si candiderà alle prossime elezioni regionali ed è pronta al confronto con tutte le forze politiche riformatrici che mirano ad un vero cambiamento della Sicilia. Dialogare, anche di fronte a taccuini e telecamere, con chi condivide con noi la responsabilità di condurre l’opposizione al governo Lombardo non significa in alcun modo entrare a fare parte della ‘neo formazione’ politica ‘nata la scorsa settimana da otto deputati regionali. Grande Sud – ha concluso – Fallica – vuole, sì, guidare il cambiamento ma senza legami con chi tenta di rinnovarsi solamente per mantenere posizioni di privilegio acquisite negli anni”.

Per il bene della Regione – ha detto Leontini affrontando il tema della mozione – qualora si dovesse presentare una mozione di sfiducia noi aderiremmo ad un unico testo insieme al Partito democratico. Tengo a sottolineare però – ha aggiunto – che il primo testo per presentare la mozione di sfiducia all’attuale governo lo abbiamo presentato noi il 9 Febbraio di quest’anno, mentre Cracolici ancora difendeva e garantiva una maggioranza al governatore Raffaele Lombardo. La decisione di aderire ad un eventuale testo unico deriva da una presa di coscienza. Infatti – ha spiegato – se ogni schieramento presentasse un documento, ognuno voterebbe il suo e tutta l’operazione perderebbe di efficacia. Resta però la convinzione che oggi, a distanza di pochi mesi, il Pd cerca di sottrarsi alle sue responsabilità e prendere le distanze da questo governo che è stato un completo fallimento”.

Dello stesso parere il capogruppo del Pid, Rudy Maira, che anzi, non appare convinto dalla volontà dei democratici di abbandonare il governatore: “E’ Lombardo semmai – ha detto infatti – che oggi scarica il Partito democratico”.  Insomma, un’apertura e due stoccate al Pd. In giornate convulse che hanno visto, anche, intervenire il presidente dell’Assemblea regionale Francesco Cascio, a cui spetterà, concretamente, il compito di calendarizzare la mozione di sfiducia.

“La conferenza dei capigruppo – ha precisato Cascio a Live Sicilia – ha già trovato un accordo: se il presidente della Regione non tenesse fede alla parola data, e quindi non si dimettesse il 28 luglio, la mozione di sfiducia andrebbe in aula tre giorni dopo, il 31 luglio”. Per cui, se un’accelerazione è possibile “in linea teorica”, si tratterebbe comunque, secondo Cascio, di una scelta inopportuna. “Siamo già a metà giugno, e la sfiducia – ha precisato il presidente dell’Ars – ci porterebbe a votare a Ferragosto. Ritengo che sia più giusto dare credito al presidente della Regione: se non si dimettesse il 28 luglio, la sfiducia, come ha deciso la conferenza dei capigruppo, andrebbe in Aula tre giorni dopo”.

Ma le idee in questo senso sono discordanti. Perché adesso, paradossalmente, sembra proprio il Pd la forza politica a manifestare la maggiore necessità far presto: “Si voti la mozione entro fine giugno – ha detto il segretario regionale Lupo – e si voti così a inizio ottobre”. E c’è chi la pensa allo stesso modo anche dall’altra parte “della staccionata”. “Io stesso – ha annunciato il vicepresidente dell’Ars Santi Formica – chiederò che la mozione venga prevista in calendario a metà giugno, o comunque prima della fine del mese”.

Ma il tempo adesso stringe davvero. La seduta d’aula in cui si vota la mozione, infatti, non può affrontare altri temi o altri disegni di legge. Al momento, la commissione bilancio non è riuscita a esitare il “ddl omnibus” che dovrebbe in qualche modo chiudere il cerchio del bilancio. Solo dopo quest’approvazione, l’Ars può pensare, teoricamente, il tema della mozione. Bisognerà insomma, trovare un accordo sul testo (vista l’ipotesi di “mozione unificata”), stilarlo e presentarlo. Da quel momento, dovranno passare almeno altri tre giorni. Insomma, l’impressione è che, prima che tutti i tasselli vadano al loro posto, Raffaele Lombardo abbia già messo d’accordo tutti. Togliendo il disturbo.


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