LAMPEDUSA (AGRIGENTO) – “Avevo mio figlio di un anno e mezzo in braccio e c’era mio marito accanto a noi. Poi l’inferno. Ho perso entrambi tra le onde”.
È uno dei brandelli del racconto di una donna somala in lacrime, che è tra i sessanta migranti sopravvissuti al doppio naufragio a 14 miglia a Sud di Lampedusa quando un primo barcone ha imbarcato acqua e le persone che erano a bordo sono riuscite (forse in parte) a trasferirsi sull’altro poco distante che a sua volta si è capovolto per il peso.
Scene strazianti con le persone che cercavano di aggrapparsi al natante semiaffondato, mentre altri scomparivano tra le onde. Un’altra donna somala dice di aver perso la sorella minore. Un ragazzo egiziano ha raccontato di aver perso lo zio e il cugino che erano con lui sul barcone. Alcuni migranti hanno trovato la forza di raccontare durante i colloqui con psicologi e forze dell’ordine lo strazio della perdita di un loro caro.
Due i barconi affondati
Sarebbero due i barconi naufragati a largo di Lampedusa. Lo hanno raccontato – come detto – alcuni dei 61 superstiti che sono giunti a terra a bordo delle motovedette. Salgono a 27, al momento, dunque le vittime accertate dei due naufragi avvenuti a largo di Lampedusa. Stando ai racconti dei superstiti, i dispersi dovrebbero essere complessivamente fra 30 e 40. Un bilancio tragico, dunque, destinato a salire.
Fra i primi 8 cadaveri giunti a Lampedusa, e già portati alla camera mortuaria del cimitero di Cala Pisana, ci sono una neonata, 2 uomini adulti, 2 donne e 3 adolescenti (due maschi e una femmina).
I cadaveri di altre 5 vittime dei due naufragi di oggi a largo di Lampedusa – due donne e tre uomini – sono stati fatti sbarcare al molo Favarolo dalla guardia di finanza. Le salme stanno per essere trasferite alla camera mortuaria del cimitero di Cala Pisana dove verranno sottoposte, come le precedenti 8, ad ispezione cadaverica.
La ricostruzione della tragedia
Le due imbarcazioni cariche di migranti, secondo quanto hanno raccontato i superstiti, sarebbero partite ieri sera da Tripoli, in Libia. Una delle due, nel viaggio verso la Sicilia, avrebbe iniziato ad imbarcare acqua e successivamente si sarebbe ribaltata. Alcuni dei migranti sarebbero riusciti a spostarsi sull’altra imbarcazione ma molti sarebbero caduti in acqua.
Anche la seconda imbarcazione, però, essendo stracarica si sarebbe ribaltata. Verso mezzogiorno oggi il barcone semiaffondato è stato avvistato da un elicottero della Guardia di Finanza a circa 14 miglia a Sud di Lampedusa: subito è scattato l’allarme e da Lampedusa sono partite le motovedette della Guardia Costiera, della Finanza e di Frontex.
Sui due barconi, sempre secondo i racconti dei sopravvissuti, ci sarebbero stati tra i 90 e i cento migranti. I 61 naufraghi superstiti sbarcati a Lampedusa, e già trasferiti all’hotspot di contrada Imbriacola, stanno iniziando a riferire quanto è accaduto. I dispersi – le ricerche sono in corso – potrebbero essere tra 20 e 40. Medici, psicologi e operatori di Euaa (Agenzia dell’Unione europea per l’asilo), con l’aiuto dei mediatori culturali, stanno sottoponendo a controlli i superstiti. Non sembrano esserci emergenze sanitarie e non ci sono minori non accompagnati tra le persone sopravvissute.
Due naufraghi trasferiti in elisoccorso
Due dei quattro naufraghi, portati al poliambulatorio di Lampedusa subito dopo il soccorso e lo sbarco a molo Favarolo, sono stati trasferiti con elisoccorso del 118 nell’ospedale di Agrigento. Non dovrebbero essere in pericolo di vita, ma hanno bisogno di una assistenza sanitaria adeguata. Gli altri due, dopo tutti gli accertamenti sanitari, sono stati dimessi e hanno fatto ingresso in hotspot.
Continuano le ricerche
Continuano, intanto, le operazioni di ricerca e soccorso, coordinate dal Centro secondario di soccorso marittimo (MRSC) della Guardia Costiera di Palermo. Lo dice la Guardia costiera precisando che attualmente, nelle operazioni sono impegnati cinque mezzi navali. Le motovedette CP 324 e CP 327 della Guardia Costiera, due motovedette della Guardia di Finanza e un’unità navale di Frontex.
Sul posto operano anche un elicottero ed un aereo della Guardia Costiera, oltre ad un velivolo di Frontex. Al momento risultano 60 persone tratte in salvo e già sbarcate a Lampedusa, ed almeno 26 vittime. Il bilancio è ancora provvisorio e in corso di aggiornamento, dice la guardia costiera.
Meloni: “Sgomento per il naufragio, trafficanti inumani“
“Quando si consuma una tragedia come quella di oggi, con la morte di decine di persone nelle acque del Mediterraneo, sorge in tutti noi un forte sentimento di sgomento e compassione. E ci troviamo a misurare l’inumano cinismo con cui i trafficanti di esseri umani organizzano questi loschi viaggi. Insieme al profondo cordoglio per le vittime, alla pietà per quanti hanno perso la vita, rinnoviamo pertanto l’impegno a contrastare questi trafficanti senza scrupoli nell’unico modo possibile: prevenire le partenze irregolari, gestire i flussi migratori”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni dopo il naufragio di Lampedusa.
Che ha aggiunto: “Che la tragedia di oggi sia avvenuta nonostante un dispositivo internazionale pronto e operativo ci avverte, infatti, che il doveroso intervento di soccorso non è una misura sufficiente e, soprattutto, non risolve le cause del drammatico problema”.
Salvini: “Addolorato. Colpa degli ultrà dell’accoglienza”
“I morti di Lampedusa mi addolorano profondamente: oltre alla commozione e alle preghiere, abbiamo il dovere di impegnarci per contrastare i trafficanti di esseri umani che sono i veri e soli responsabili dell’ennesima tragedia, insieme agli ultrà dell’accoglienza”. Lo afferma Matteo Salvini.
L’inchiesta della Procura
La Procura di Agrigento aprirà un fascicolo d’inchiesta sul doppio naufragio. I pm procederanno non appena arriverà l’ufficiale, formale, ricostruzione della tragedia, fatta da guardia costiera e guardia di finanza. Ad ogni sbarco di migranti viene aperto un fascicolo per ingresso clandestino in Italia e si cerca di scoprire gli scafisti che vengono indagati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. In questo caso, l’ipotesi di reato non potrà che essere quella di strage.
“Superstiti sotto choc”
“Nella tarda mattinata abbiamo accolto le 56 persone partite dalla Libia superstiti e altre 4 sono state ricoverate in osservazione. Sono provate dal viaggio e da quanto accaduto, ma in condizioni di salute discrete. La nostra equipe li ha presi in carico e si sta occupando di loro e dei loro bisogni”. Lo dice la vicedirettrice dell’hotspot di Lampedusa Cristina Palma.
“Rabbia e frustrazione“
“Rabbia e frustrazione. È quello che sentiamo per l’ennesimo #naufragio a poche miglia da #Lampedusa. La nostra #Aurora e altre Ong se indirizzate avrebbero potuto soccorrere le persone in pochi minuti. Qualcuno sapeva della presenza di quella barca?”. Lo scrive Sea Watch su X.
“Morti annunciate”
Tra i sopravvissuti c’è chi ha perso i propri cari: chi una sorella, un figlio piccolo, un marito. Non sono tragedie, ma morti annunciate”. Lo dice Marta Bernardini, di Mediterranean Hope, che con i suoi volontari si trova al molo di Lampedusa. “Le persone – prosegue – continuano a partire e solo chi è fortunato arriva. Come oggi, altri perdono la vita. Queste morti non sono una colpa di chi parte, sono responsabilità politica dei governi europei che spostano il problema altrove. La conseguenza di queste politiche è perdere vite umane e, con loro la dignità e i valori dell’Europa”.
Piantedosi: “Serve prevenire viaggi in mare“
“L’ennesima tragedia avvenuta oggi nel Mediterraneo centrale, a 14 miglia nautiche da Lampedusa, addolora profondamente e suscita un pensiero di profondo cordoglio per le vittime. Questo drammatico episodio conferma, ancora una volta, l’urgenza di prevenire, sin dai territori di partenza, i pericolosi viaggi in mare e di combattere senza tregua lo spietato affarismo dei trafficanti di esseri umani che alimenta questo fenomeno”. Lo afferma il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.
“Fallimento del governo”
“Tra le vittime sembra ci sia anche una neonata. Quelli che oggi governano, quelli del blocco navale, quelli della ricerca dei trafficanti di vite su tutto il globo terraqueo, quelli del miliardo di denaro pubblico sperperato per il centro in Albania, quelli lì, se oggi fossero all’opposizione, li vedreste in tutti i Tg e su tutti i giornali a urlare al ministro degli Interni e al presidente del Consiglio di dimettersi. Ma oggi governano loro, quindi… Le stragi non si fermano e nemmeno gli sbarchi. Un fallimento vergognoso di questo governo anche sul suo storico cavallo di battaglia elettorale”. Lo afferma la senatrice siciliana M5S Dolores Bevilacqua.
“Fino a oggi sono stati 675” tra morti e dispersi “dall’inizio dell’anno nel Mediterraneo centrale” ha ricordato il portavoce.
