"Mai detto che lascerò|Alle regionali con Idv e Sel" - Live Sicilia

“Mai detto che lascerò|Alle regionali con Idv e Sel”

È stato sulla graticola per diverse settimane. Dal giorno della vittoria alle primarie di Fabrizio Ferrandelli in particolare, che ha bruciato la “sua” candidata, Rita Borsellino. Ma dopo le amministrative, il successo dell'aspirante consigliera da lui sostenuta e i buoni risultati ottenuti dal Partito democratico in Sicilia, Lupo parla a Live Sicilia.

Intervista a Giuseppe Lupo
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5 min di lettura

È stato sulla graticola per diverse settimane. Dal giorno della vittoria alle primarie di Fabrizio Ferrandelli, in particolare, che ha bruciato la “sua” candidata, Rita Borsellino. Ma dopo le amministrative, il successo dell’aspirante consigliera da lui sostenuta e i buoni risultati ottenuti dal Partito democratico in Sicilia, hanno ridato slancio al segretario regionale Giuseppe Lupo, che oggi rilancia: “Dimissioni? Se ho la maggioranza in assemblea, vado avanti”.

Ma come, non s’era parlato di dimissioni dopo le amministrative?
“Io non ho mai pronunciato quella parola. Ho detto che avrei sottoposto alla verifica dell’assemblea la mia linea politica”.

E qual è la linea politica, visto che alcuni esponenti del Pd, mi riferisco a Cracolici, Lumia e Cardinale, il giorno dopo le primarie hanno indicato chiaramente la strada dell’alleanza con moderati e autonomisti?
“La mia linea è anche quella del Pd nazionale e provinciale. Ovvero, puntiamo a riunire il centrosinistra e apriamo a quelle forze moderate che vogliono condividere la nostra strategia politica”.

Ci faccia capire, il Pd in Sicilia va collocato più vicino all’Idv o all’Mpa?
“In Sicilia, come nel resto d’Italia, il Pd lavora all’unità con Idv e Sel, poi solo eventualmente si potrà aprire ai partiti del Terzo polo”.

Però oggi a Palermo l’esponente di Italia dei Valori è vostro avversario…
“Guardi, Palermo ha vissuto una vicenda peculiare. La discesa in campo di Orlando è stato un elemento eccezionale. Se avesse vinto Rita Borsellino, si sarebbe compiuta quell’unificazione del centrosinistra che auspicavo”.

E invece, siete divisi…
“Ed è un peccato. Se sommassimo i voti di Orlando e Ferrandelli, il centrosinistra avrebbe vinto al primo turno”.

Qualche rimpianto? Magari questa scissione poteva essere evitata.
“I rimpianti oggi servono a poco. La vittoria di Rita avrebbe unito tutto il centrosinistra. Così non è stato. Sosterremo lealmente Fabrizio Ferrandelli”.

È sicuro che tutto il Pd rispetterà questa indicazione? Anna Finocchiaro, per esempio, ha già apertamente consigliato il sostegno a Leoluca Orlando in vista del ballottaggio.
“Il Pd sarà compatto con Ferrandelli. Anche le parole della senatrice Finocchiaro vanno lette, secondo me, come un invito a riunire tutto il centrosinistra”.

Lei insiste su questo punto. Eppure, pochi giorni fa, il presidente della Regione Lombardo ha considerato “alternative” le due strade: o l’alleanza della cosiddetta ‘Foto di Vasto’ (Pd con Idv e Sel) o quella col Terzo polo. E ha anche aggiunto che il Pd vince solo insieme ai moderati.
“Io credo che tutto il centrosinistra possa vincere anche grazie all’alleanza con i moderati, laddove ci fossero le condizioni. È successo a Cefalù, ad esempio, dove abbiamo sconfitto il centrodestra dopo molti anni. Per il resto, non sono d’accordo col presidente della Regione”.

In che cosa, in particolare, non si trova in accordo con lui?
“Su questa idea di poter imporre o indicare scelte alternative. Il nostro progetto è chiaro”.

Però alla Regione rimanete alleati. Se, in vista delle elezioni regionali il presidente Lombardo dovesse porre una sorta di aut aut: o con noi, o con l’Idv, voi che fareste?
“Intanto, l’Mpa non può porre alcun veto al Partito democratico. E comunque, in vista delle Regionali, il Pd partirà dal tentativo di riproporre l’alleanza con Idv e Sel. Sull’apertura alle forze moderate, e mi riferisco all’Udc, secondo me si può lavorare. Ma partendo sempre dal blocco unito del centrosinistra”.

Si voterà a ottobre? Lombardo lo ha confermato, ma ha anche detto che sarebbe auspicabile che le elezioni regionali non coincidessero con quelle nazionali.
“Non sono d’accordo. Non vedo alcuna necessità di svolgerle separatamente. Lombardo parla di influenza delle politiche sulle elezioni siciliane? Io dico che l’influenza non ci sarà, perché il partito ha già deciso di seguire la stessa linea a livello nazionale e regionale”.

La linea politica, quella che vi porta a privilegiare il rapporto con Idv e SEl rispetto ai moderati, è quella che, di fatto, ha portato un’ala del suo partito a chiedere la sfiducia nei suoi confronti. Addirittura hanno preteso un suo immediato “passo indietro” dopo l’esito delle primarie.
“Il 27 maggio verificherò nell’assemblea del partito se la mia strategia politica ha la maggioranza. Se è così, andrò avanti. Non avrei alcun motivo di dimettermi”.

Del resto, anche altri esponenti del Pd come Enzo Bianco hanno definito inutili quelle richieste di dimissioni, anche alla luce degli ultimi risultati alle amministrative di Palermo.
“Ma io infatti non ho mai usato la parola ‘dimissioni’. Discuteremo in assemblea, e vedremo se ci sono le condizioni per proseguire il mio mandato”.

Però, dica la verità, si sente ‘più forte’ politicamente dopo le elezioni palermitane? Mi riferisco, ad esempio, anche all’ottima affermazione di Teresa Piccione, candidata al consiglio da lei sostenuta, la più votata nella lista Pd. Capace di ottenere molti più consensi dei candidati appoggiati da altri esponenti del partito.
“Io credo che il successo di Teresa Piccione sia soprattutto un successo personale, di una candidata credibile e affidabile. Certo, io l’ho sostenuta per quanto ho potuto. E questa affermazione, insieme alle tante vittorie del Pd in diversi comuni dell’Isola dimostra, forse, che ho lavorato bene. Ma non tocca a me dare un giudizio sul mio operato”.

Adesso, al ballottaggio, lei dice che il Pd sosterrà Ferrandelli. È sicuro che il sostegno arriverà da tutto il partito?
“Penso proprio di sì. Si è fatta una scelta, condivisa a tutti i livelli, quindi si andrà avanti”.

Non teme, quindi, che un po’ di voti possano “migrare” verso Orlando?
“No, non credo. Orlando al ballottaggio è un avversario del Pd, e tutti remeremo nella stessa direzione”.

Oggi avversario, domani alleato alla Regione?
“Perché no…”.


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