Palermo, quei malati senza cura: "Sarà una catastrofe"

Palermo, quei malati senza cura: “Sarà una catastrofe”

Ecco la Sanità di chi non può pagarsi le cure. Prevista una manifestazione.
GLI AMBULATORI POPOLARI
di
2 min di lettura

(Roberto Puglisi) Sulla porta del centro sociale ‘Anomalia’, a Borgo Vecchio, c’è un signore anziano che saluta tutti con affettuosa cordialità. Ha la barba di parecchi giorni e lo sguardo di chi ha cercato lungamente un approdo, senza trovarlo. Ma adesso, qui, tutti gli parlano e lui è felice. ‘Anomalia’, il centro sociale protagonista, anche, di proteste e manifestazioni antagoniste, da queste parti è il nome di un ricovero per chi non ha nessuno. Per i bambini del quartiere che frequentano il doposcuola. Per i ragazzi abbandonati. Per le donne sole. Per i malati che non possono permettersi né le attese del pubblico, né le parcelle per curarsi. E vengono per farsi assistere all’ambulatorio popolare.

“Le persone non possono curarsi”

Uno dei medici del luogo, che prestano servizio gratuito, è il dottore Renato Costa, già commissario Covid. Lui è di turno ogni lunedì, con il dottore Franco Ingrillì. E, mentre mostra le apparecchiature dell’ambulatorio, frutto di contributi e donazioni, dice: “Le persone non possono curarsi. Ci sono malati che restano a casa, peggiorano e muoiono. Questo non è soltanto un fatto disumano, si tratta pure di un problema economico. Non curando, non portando avanti la prevenzione, il sistema deve fronteggiare patologie che diventano gravi e costosissime. La rete degli ambulatori popolari risponde al bisogno di salute di quelli che non accedono al servizio sanitario, soprattutto per ostacoli economici”.

La rete degli ambulatori

La rete lancia un’assemblea cittadina per il prossimo 21 marzo. “Vediamo la sofferenza di troppe persone – ha detto Giorgio Martinico (nella foto con Renato Costa), leader di ‘Anomalia’ -. Tanti si sentono abbandonati quando cercano di prenotare una visita nel pubblico. Le evidenze di una crisi, purtroppo, non mancano. C’è il cardiopatico che deve fare un esame importantissimo e scopre che la prima finestra utile è per novembre. Ci sono malati che hanno bisogno di controlli periodici, idem. Siamo già al collasso del sistema”.

“Sistema al collasso”

Il sistema sanitario è al collasso – il refrain del dottore Ernesto Melluso, seduto a un tavolino, all’ingresso di ‘Anomalia’ è identico – e sarà una catastrofe, la medicina del territorio non funziona, i posti letto diminuiscono: in Sicilia ne abbiamo tre su mille abitanti, al di sotto della media europea. La percentuale consigliata dall’Ocse è di sette su mille. Noi vediamo pazienti che prima, qui, non venivano e adesso non sanno dove sbattere la testa. I calcoli sono semplici. A ottobre finiscono i soldi per la sanità pubblica”.

I disegni appesi al muro

Ma non finisce la speranza di trovare accoglienza, a prescindere. A pochi metri dall’ambulatorio c’è la palestra, aperta al quartiere. Una stanza è stata trasformata in aula. “Qui – dice Costa – vengono i bambini che, per vari motivi, hanno difficoltà con la scuola”. Uno di loro ha disegnato dei cuoricini. E li ha appesi al muro bianco dei suoi sogni.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI