PALERMO – Altri 15 fermi per il carico record di cocaina sequestrato a largo delle coste agrigentine. Il provvedimento colpisce l’intero equipaggio della “Plutus”, considerata la nave madre da cui sono stati trasbordati i 5,3 quintali di polvere bianca sul peschereccio bloccato giovedì a largo di Porto Empedocle. Un record, si tratta del più ingente sequestro di stupefacenti messo a segno in Italia. Una volta piazzata sul mercato la droga avrebbe fruttato 850 milioni di euro.
I fermati
I fermati sono 2 ucraini, tra i quali il comandante della nave, 8 turchi e 5 azeri: Viktor Dyachenko (comandante della nave), Murad Osmanov, Elmar Hamzayev, Yaroslav Malenkov, Rasim Huseynov, Orkhan Orujov, Tekin Erkan, Nuh Bal, Birol Altin, Mehmet Kirmizigul, Ebubekir Ozbilen, Nurlan Mirzammadov, Ergin Aycun Tahir, Erkan Katircioglu, Onur Coskun. I loro nomi si aggiungo ai cinque fermati dei giorni scorsi.
I finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo hanno ricostruito che nella notte di mercoledì scorso l’equipaggio ha gettato in acqua il carico di cocaina per il successivo recupero da parte del motopeschereccio Ferdinando D’Aragona.
La rotta della cocaina
L’indagine della Direzione distrettuale antimafia di Palermo ha ricostruito che la nave è partita a giugno da Santo Domingo per poi fare tappa a Trinidad e Tobago e successivamente nel porto di Las Palmas (Gran Canaria – Spagna). Da qui è ripartita il 7 luglio, ha attraversato lo stretto di Gibilterra ed è giunta infine nel Canale di Sicilia, in attesa del motopeschereccio salpato dalle coste calabresi. Una volta abbandonato il carico di droga, la motonave ha tentato di riprendere il largo in direzione della Turchia, ma è stata bloccata.
La Pluto è stata scortata fino al porto di Termini Imerese dove viene ispezionata utilizzando “scanner” ad alta tecnologia. E adesso le indagini si concentrano sui broker che contrattano le partite droga per conto della mafia.