Palermo, estorsione da 400mila euro: niente braccialetti elettronici

Estorsione da 400 mila euro: niente braccialetti elettronici, resta in cella

L'indagato coinvolto nel blitz antimafia dei 181

PALERMO – Il tribunale del Riesame gli ha concesso gli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico, ma deve restare in carcere un altro mese perché mancano i dispositivi elettronici. Il primo sarà disponibile ad aprile.

Accade a Salvatore Minore, 40 anni, arrestato nel blitz dei 181 con l’accusa di estorsione. Il Riesame ha parzialmente accolto l’istanza dell’avvocato Enrico Tignini, disponendo la revoca della misura cautelare in carcere.

La mancanza dei braccialetti elettronici è cronica in Italia. La società Fastweb, che ha siglato un accordo con il ministero dell’Interno, ne fornisce mille e 200 al mese. Numeri che non sono sufficienti.

Minore avrebbe avito un ruolo nell’estorsione ai danni due persone. Una vicenda che coinvolgerebbe anche Benedetto Bacchi, finito di nuovo sotto inchiesta. Bacchi è stato condannato in appello – si attende il giudizio in Cassazione – con l’accusa di avere organizzato la gestione del gioco clandestino, mettendosi in affari con Cosa Nostra.

L’imprenditore, che si trova ai domiciliari, avrebbe chiesto aiuto per recuperare circa 400 mila euro affidati ad alcune persone poco dopo il suo arresto e la condanna. Non riuscendo a rientrare in possesso dei soldi, secondo l’accusa, avrebbe organizzato una spedizione punitiva riuscendone a recuperare almeno una parte.


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