Salvini rinviato a giudizio

Salvini a giudizio: “Decisione dal sapore politico” VIDEO

Il processo inizierà il 15 settembre davanti alla seconda sezione penale del tribunale di Palermo.

PALERMO- Salvini rinviato a giudizio. Il processo inizierà il 15 settembre davanti alla seconda sezione penale del tribunale di Palermo. La vicenda è quella che riguarda il caso Open Arms, la nave della Ong spagnola con a bordo 147 migranti salvati nel mar Mediterraneo: siamo nell’agosto del 2019, Matteo Salvini è ministro dell’Interno del governo Conte-1 e avrebbe impedito all’imbarcazione spagnola di attraccare a Lampedusa, costringendola a sei giorni in mare senza senza comunicare un POS (Place of safety, ovvero ‘porto sicuro’), più volte richiesto.

“Giudice non lasci che le sentenze si sostituiscano alle urne”. Così l’avvocato Fiulia Bongiorno, difensore del senatore Matteo Salvini, aveva concluso il suo intervento nell’aula bunker del carcere Ucciardone, rivolgendosi al gup di Palermo, Lorenzo Jannelli. La Bongiorno aveva infatti ribadito l’insindacabilita delle decisioni politiche prese dal governo Conte sull’argomento.

E’ una decisione dal sapore politico, più che giudiziario”. E’ il primo commento, a caldo, di un rabbuiato Matteo Salvini, subito la decisione del rinvio a giudizio disposto dal gup di Palermo per il caso Open Arms.
Salvini dal 15 settembre sarà a processo, davanti alla seconda sezione penale del Tribunale di Palermo, con l’accusa di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio.

“Se avessi qualcosa da temere sarei preoccupato. Ma – ha aggiunto in una improvvisata conferenza stampa allestita nella “pancia” dell’aula bunker del carcere Ucciardone – ho difeso la patria. Io non ero un cittadino normale ma un ministro che si occupa di pubblica sicurezza. Ho fatto quello che ho fatto con orgoglio. Passare per sequestratore proprio no, è ridicola – ha aggiunto – solo l’idea. Mi spiace per i miei figli perché il papà dovrà spiegare loro che non rischia la galera. Poi cristianamente sopporto”.
Rispondendo alle domande dei cronisti, inoltre, il leader della Lega ha aggiunto: “La Open Arms ha fatto una battaglia politica sostenuta da alcuni partiti. In tribunale ci confronteremo su questo perché io i voti li ho presi dagli italiani, il comandante della Open Arms non è stato eletto da nessuno. “Un passo indietro da segretario? Fortunatamente i giudici – ha proseguito – non decidono chi vince le elezioni e chi guida i partiti. Almeno in Italia funziona così, in Turchia non lo so”. E poi lancia una “stoccata” all’alleato di governo, Enrico Letta, segretario del PD: Letta si è messo la felpa delle Ong spagnole. Io non ho tempo di mettermi le felpe di ong straniere che vengono a dettare legge in Italia. Mi occupo di riaperture e vaccini. Dal 26 si torna a nuova vita”.

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