Parco dei Giusti, nel degrado |il sito commemorativo - Live Sicilia

Parco dei Giusti, nel degrado |il sito commemorativo

Del Giardino, consegnato alla città nel 2003 proprio il 27 gennaio, non rimane che una distesa brulla e poco curata. Nessun segno degli uomini illustri cui è stato dedicato.

Giornata della memoria
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CATANIA – Lapidi vandalizzate e nascoste tra le erbacce. Mentre in tutta Europa si celebra la Giornata della Memoria, Catania lascia che, quanto posto proprio a futura memoria, venga dimenticato, grazie all’azione dell’incuria e del tempo. Questo almeno è quanto successo al “Giardino dei Giusti”, realizzato nel lontano 2003 all’interno del Parco di Monte Po (o meglio, dell’area destinata a diventare parco urbano) ma, nel corso degli anni, lasciato in completo stato di abbandono. Sette lapidi e altrettanti alberi posizionati proprio per ricordare le figure dei Giusti Giorgio Perlasca, Giovanni Palatucci, il siciliano Calogero Marrone, Ayse Nur Zarakolu, Susanna Gaon, Annalena Tonelli e Carlo Urbani, di cui oggi non rimane quasi traccia.

“Tre querce svettanti dominano da oggi la panoramica collina di Monte Po – esordiva il comunicato stampa di presentazione dell’evento – sono il nucleo del Giardino dei Giusti che l’amministrazione catanese ha dedicato a tre italiani che si sono prodigati per salvare vite ebree durante l’ultimo conflitto mondiale”. Belle parole, messe però in ombra dalla dura realtà, che parla di abbandono e di degrado.

Del Giardino, consegnato alla città nel 2003 proprio il 27 gennaio, non rimane infatti che una distesa brulla e poco curata. Nessun segno degli uomini illustri cui è stato dedicato, né dello stesso Giardino, la cui esistenza si intuisce appena. Una sorte probabilmente inaspettata, dato che proprio la presenza del Giardino dei Giusti è stata inserita nel dossier, realizzato con le scuole dall’allora assessore alla Pubblica istruzione Giuseppe Maimone, “Conoscere Catania”. Insomma, il Giardino oggi rappresenta uno spregio alla stessa Memoria in nome della quale era stato pensato e realizzato.

“Un vero peccato – commenta Franco Chioccoloni, vice presidente dell’associazione Italia Israele. È importante, infatti, curare e promuovere questi simboli, e non solo a Catania e non solo il 27 Gennaio”. Secondo Chioccoloni, infatti, il Giardino dei Giusti rappresenta tutti quelli che si sono opposti all’abominio nazista e che, per questo, hanno perso la vita. “Ed erano tanti – continua – molti di più di quello che si pensa, e quelle lapidi poste sul terreno raccontano di tutti quelli che hanno pagato con la vita per impedire la barbarie compiuta da una minoranza che, però, comandava”. Un simbolo di quello che è stato, ma anche uno stimolo per continuare a parlare di olocausto e di Shoà, “dell’uccisione strategica di un popolo – prosegue Chioccoloni – ma anche di altre minoranze”. Chioccoloni ricorda anche come il 27 gennaio, oltre a ricordare l’Olocausto, serva a riaccendere i riflettori su Israele, e sull’importanza dell’esistenza di un paese democratico e all’avanguardia nell’area mediorientale.


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