CATANIA – “Non 90 ma ben 120 mila sono gli euro impegnati per il portaborse del Sindaco di Catania Enzo Bianco, Paolo Patanè, nominato proprio dal Sindaco nel suo Ufficio Staff lo scorso 9 giugno, nonostante le polemiche e l’indignazione che tale provvedimento aveva suscitato in città. 60 mila 301 euro l’anno, per due anni. Con provvedimento 03/310 del 14 giugno 2016 il Dott. Pietro Belfiore, a capo della Direzione Risorse Umane del Comune di Catania, ha firmato il provvedimento di spesa che impegna per i restati 6 mesi del 2016, fino al 31 dicembre 2017, la somma di 32 mila 86 euro per il compenso di Paolo Patanè.
La nomina di Paolo Patanè e l’impegno di spesa per il suo compenso sono atti illegittimi e in violazione di legge. Pertanto vanno immediatamente bloccati in autotutela dall’Amministrazione Comunale e dalla Ragioneria. In primo luogo non è legale procedere alla nomina dello Staff del Sindaco, ufficio regolato dalla legge, senza svolgere una selezione pubblica. Non è possibile al Sindaco nominare direttamente “intuitu personae”. Sono diverse decine i comuni d’Italia che hanno emesso un bando di selezione pubblica per l’incarico nello Staff del Sindaco. In secondo luogo viola la legge l’impegno di spesa per il pagamento del portaborse del Sindaco. Con nota prot. 184412 del 23 maggio 2016 la Ragioneria Generale del Comune di Catania ha comunicato e ricordato a tutte le direzioni e tutti gli uffici che il Comune si trova in “Gestione Provvisoria” del Bilancio.
Pertanto fino all’approvazione del Bilancio di previsione 2016 (il bilancio di previsione 2015 è stato approvato il 30 dicembre 2015) “è possibile assumere impegni di spesa solo nel caso in cui la mancata assunzione della stessa rechi danno patrimoniale grave e certo all’Ente”. Si legge ancora nella nota che “conseguentemente tutti gli atti comportanti impegno di spesa dovranno recare categoricamente la seguente dicitura: “SPESE NECESSARIE AD EVITARE CHE SI RECHINO DANNI PATRIMONIALI CERTI E GRAVI ALL’ENTE”. E infine “l’utilizzo di formule diverse non saranno considerate idonee e comporteranno la restituzione degli atti privi dei previsti pareri contabili”. Il provvedimento 03/310 del 14 giugno 2016 che impegna la spesa per il portaborse del Sindaco è ovviamente privo della su indicata dicitura in quanto è un atto assolutamente inutile per l’attività amministrativa, superfluo e che non porta alcun vantaggio alla città. Il Sindaco Bianco proponendo tale atto ha solo sperato che nessuno se ne accorgesse.
Disobbedire ai massacranti vincoli di bilancio imposti dal Governo Nazionale in nome dell’austerità e dei tagli alla spesa sociale è un atto coraggioso se volto ad aumentare i servizi sociali, ad aprire asili nido, a consegnare case a chi è senza tetto, a incrementare politiche di sostegno alle fasce più deboli. Violare la legge per assumere il portaborse del Sindaco, con una spesa da parte del Comune di 120mila euro in due anni, al fine di accontentare un consulente fino ad oggi a titolo gratuito è un atto grave e stupido, figlio solo dell’arroganza.
Siamo convinti che il Dott. Paolo Patanè si sottrarrà a tale vergognosa vicenda rinunciando a un incarico illegittimo e in violazione di legge, che infanga il suo nome e ancor di più quello dell’Istituzione comunale. Chiediamo all’Amministrazione Comunale, al Ragioniere Generale facente funzione, all’Assessore alla Legalità e al Segretario Generale, nonché responsabile anticorruzione di procedere immediatamente alla revoca in autotutela di tutti gli atti. Confermiamo che copia di tutti i provvedimenti sarà inviata alla magistratura contabile al fine di poter essa valutare eventuali violazioni di legge”.
Confermata l’assoluta legittimità della nomina del consulente, che riceverà mensilmente poco più di duemila euro. Nella nota si sottolinea come sia in atto da tempo un’opera costante di denigrazione dei professionisti che collaborano con l’Amministrazione Bianco, bollati, immotivatamente, con etichette denigratorie
Un vergognoso attacco personale a Paolo Patané agitando documenti che, a una lettura attenta, non fanno che confermare quello che già era noto, ossia che il suo emolumento mensile sarà di poco superiore ai duemila euro.
Così scrive in una nota l’Amministrazione comunale di Catania, confermando che la nomina di Patané nello staff del Sindaco è assolutamente legittima, sia perché la posizione era prevista nel Piano di riequilibrio e sia perché il Piano del personale del Comune è stato regolarmente approvato dalla Cosfel del Ministero dell’Interno. Nella nota si sottolinea come Cbc stia sollevando un gran polverone per un unico membro di staff esterno e retribuito quando per tutta la durata della precedente Amministrazione non mai ha protestato per la pletora di consulenti pienamente retribuiti.
Si ricorda inoltre come da parte di Cbc sia in atto da tempo un’opera costante di denigrazione dei professionisti che collaborano con l’Amministrazione Bianco, ai quali vengono appioppate etichette infamanti . L’ultima è quella di “portaborse”, termine mutuato da quello degli assistenti parlamentari – che non c’entrano nulla visto che parliamo del Comune di Catania – con l’unico scopo di denigrare visto che il termine, secondo un noto dizionario, definisce: “Chi si presta, in genere allo scopo di ottenere in cambio favori o vantaggi, a lavorare per personaggi autorevoli o influenti, con un atteggiamento esageratamente ossequioso e servile”.