Regionali, il centrodestra e lo 'schema Lagalla': le incognite

Regionali, il centrodestra e lo ‘schema Lagalla’: le incognite

Commenti

    Perché non Schifani? Nei sondaggi è dato tra i più conosciuti e stimati. Ex seconda carica, autorevole e rassicurante

    Bisogna dire al sig. Gelarda (che non sappiamo chi sia) che Minardo a Pachino sanno tutti chi è e sicuramente è più performante rispetto all’algido Musumeci

    A prescindere dall’esito della decisione che sarà presa, ovunque sia presa, mi permetto di chiedere a chi di competenza se era proprio necessario rappresentare una sceneggiata napoletana che da diversi mesi, quotidianamente, offre agli elettori un’immagine di taluni politici che è palesemente incompatibile col profilo che si chiede a chi è chiamato a decidere le sorti di una regione così importante come la Sicilia.
    Ieri ho letto l’articolo che riguarda le decisioni assunte da MPA così come rappresentate dall’onorevole Raffaele Lombardo. Personalmente non voterei neppure sotto tortura MPA, ma non posso non riconoscere lo stile (direi anche l’aspetto esteriore) dell’onorevole Raffaele Lombardo.
    Come, inoltre, non riconoscere e prendere atto del senso della misura dell’onorevole Musumeci?
    Le decisioni di voto, poi, riguarderanno i singoli elettori, ma credo che sulle scelte peserà assai negativamente l’immagine di chi ha ritenuto l’agone politico una sorta di palcoscenico dove le movenze e le urla hanno avuto il sopravvento sul dibattito concernente le cose importanti per il futuro della nostra isola.
    Purtroppo, bisogna anche riconoscere che vi è stato un incessante sottofondo mediatico che, nella foga di dare una mano ai propri beniamini, ha contribuito ad inquinare ulteriormente l’aria che, di suo, salubre non lo era.
    Sono certo che la storia dimenticherà presto le platealita’ farsesche e chi le ha rappresentate.
    Spero che molti dei nostri politici isolani rivedano e rileggano quello che hanno detto e come l’hanno detto. Forse anche loro si renderanno conto che siamo lontani, veramente e tristemente lontani dalle qualità professionali e dallo stile di uomini che hanno contribuito alla nascita della nostra autonomia. Qualcuno forse si è illuso di essere sosia di Alessi, di La Loggia, di Guarino Amella, di Emanuele Macaluso, di Aldisio o di Silvio Milazzo, se non ha addirittura pensato di passare alla storia come Gaetano Martino, don Luigi Sturzo o, addirittura, Francesco Crispi.
    Purtroppo non è così perché gli odierni non eccelsi agitatori di questo importante appuntamento elettorale siciliano sono assai modesti per sspirare di saltare dalla cronaca alla storia.

    E, giusto per chiacchierare, se non fosse la uno la due o la tree la soluzione?
    Minardo è solo un candidato di bandiera e Micciché è divisivo tanto quanto Musumeci. Se poi si vuol ripetere lo schema Lagalla basta chiedere a Totò e Marcello.

    Schifani è il peggiore di tutti,non lo vuole nessuno. Troppo arrivista.

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