Rifiuti, no alla società consortile| La Regione: "Interverremo noi" - Live Sicilia

Rifiuti, no alla società consortile| La Regione: “Interverremo noi”

Il consiglio comunale boccia la costituzione di una società consortile per la regolamentazione dei rifiuti. Ma in Aula è scontro Orlando-Spallitta.

PALERMO – Sulla costituzione della società consortile per la regolamentazione dei rifiuti il consiglio comunale ha detto no. Il diniego è arrivato dopo la relazione tecnica del ragioniere generale, secondo la quale il Comune non ha abbastanza soldi per affrontare la costituzione della società. “Non c’erano gli 80mila euro necessari ad accogliere l’atto” ha precisato il presidente della commissione Bilancio, Francesco Bertolino. La sua commissione, come anche quella per il Regolamento e quella per le Partecipate, aveva espresso parere contrario proprio per questo motivo. Il provvedimento doveva accogliere la legge regionale per la creazione della “S.r.r.”, la società di regolamentazione rifiuti, e coinvolgere 16 comuni della provincia di Palermo. La Regione ha già inviato un commissario ad acta per il mancato rispetto dei termini, e nonostante si tratti di una legge emanata due anni fa, è approdata solo da due giorni in consiglio comunale e gli inquilini di palazzo delle Aquile non sono riusciti ad avere le idee chiare sugli effetti del provvedimento.

E nella la seduta di questa sera si è aperto uno scontro tra il vicepresidente Nadia Spallitta e il presidente Totò Orlando. “Mi sento lesa nel mio ruolo di consigliere comunale”, ha denunciato la Spallitta. “La delibera è arrivata con urgenza, ma si tratta di un provvedimento delicatissimo. Non è stato possibile avere chiaro come si sarebbe svolta la costituzione della società consortile, a chi, poi, sarebbe stata affidata la gestione integrata dei rifiuti”. Al di là del dato oggettivo, cioè che le casse del comune non sono in grado di far fronte alla spesa, i timori della Spallitta sono soprattutto di ordine politico: “Cosa succederà ad Amia e a Palermo Ambiente? E ancora, il provvedimento avrebbe consentito a società private di occuparsi della gestione integrata dei rifiuti? In quel caso questo il consiglio avrebbe dovuto prendere una posizione netta contro la privatizzazione di questo genere di servizi”. Ma la possibilità di avere ulteriori informazioni sul provvedimento, le sarebbe stato impedito: “In aula Totò Orlando mi ha impedito di avere chiarimenti. Sono preoccupata perché il commisario ad acta potrebbe lo stesso accogliere il provvedimento, da noi rigettato per un motivo tecnico, ma non per un motivo politico, che è mancato”.

A ribadire la necessità di un approfondimento anche il consigliere di Italia dei Valori, Aurelio Scavone: “Noi abbiamo bocciato l’atto deliberativo che la Regione ci aveva imposto perché tecnicamente sbagliato. L’approvazione del bilancio preventivo è stata posticipata al 31 ottobre. E la Regione avrebbe dovuto sapere che oggi i fondi necessari non ci potevano essere. Tutte le amministrazioni coinvolte sono combinate così. Non è stata solo la mancanza di copertura economica a portare alla bocciatura dell’atto. Abbiamo approvato anche un ordine del giorno questa sera, perché il provvedimento non tiene nella giusta considerazione i problemi collegati al personale, all’organizzazione e alla strutturazione della futura società. Con l’Odg abbiamo riproposto i dubbi già espressi dalla conferenza dei sindaci. Questo atto non chiarisce tantissime cose, elencate in un ordine del giorno che è stato approvato dal giorno. Un atto – conclude Scavone – non può nascere in queste condizioni. Come avremmo potuto approvarlo?”.

Di tutt’altra opinione, invece, il capogruppo del Pdl Giulio Tantillo. “Credo che sia stato un errore bocciare quest’atto – ha affermato – è vero, andava discusso con tranquillità perché la costituzione di una società consortile è un fatto importante. Si doveva approfondire la questione. Io non ho visto nessun assessore in Aula. Sarebbe servita una conferenza dei capigruppo con l’assessore preposto ad illustrare l’atto, anche per capire le intenzioni dell’amministrazione”. Ma non solo: “Il consiglio non doveva farsi condizionare dal parere negativo del ragioniere generale, che resta prettamente tecnico”. Secondo Tantillo, il limite posto dalla povertà delle casse comunali poteva essere superato approvando “un Odg che impegnava l’amministrazione, non appena approvato il bilancio, a porre copertura al provvedimento. Bocciandolo – ha concluso Tantillo – non è stata data una mano alla città di Palermo”.

LA RISPOSTA DELLA REGIONE
“In riferimento alle notizie apparse oggi su alcuni organi di stampa circa la mancata approvazione, da parte del Consiglio comunale di Palermo, della deliberazione di adesione alle Srr (societa’ di regolamentazione dei rifiuti), anche per ragioni attinenti alla regolarita’ contabile, l’assessorato regionale dell’Energia e dei servizi di pubblica utilita’ chiarisce che la suddetta circostanza non impedira’ al dipartimento regionale dei rifiuti di intervenire, in via sostitutiva, attraverso i propri commissari straordinari. Si coglie l’occasione per rappresentare a tutte le amministrazioni locali coinvolte nel procedimento che la mancata adozione dell’atto per ragioni di carattere finanziario potra’ determinare il sorgere di profili di responsabilita’ qualora l’ente non abbia posto in essere ogni atto necessario a reperire le risorse”.

 


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