Sant'Agata, il Covid non ferma la devozione FOTO - Live Sicilia

Sant’Agata, il Covid non ferma la devozione FOTO

A Catania si vede l'amore per la santa patrona in ogni angolo.
IL 3 FEBBRAIO
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La festa non festa, ma è già festa. I primi “sacchi”, il torrone, i palloncini, i bomboloni e la candelora di cartone portata dai ragazzini, il venditore di ceste di vimini, le pulizie straordinarie intorno alla statua dell’Elefante e tutto tra piazza Università e piazza Duomo, tutto, racchiuso in qualche centinaio di metri.

La festa “non festa” che, in ogni caso, sarà festa. “Aspettiamo questa “aurora” in streaming – dice Gianni in piazza Duomo – che a pensarci bene si poteva fare sul Sagrato del Duomo, tanto, noi li saremo domani”.

Le ‘lenzuola” appaiono sui balconi del centro storico con effigi e le “A” maiuscole in bella evidenza. Una festa non festa con le prime polemiche su “outfit” più o meno giusti per gli omaggi floreali di giorno 1 scorso.

“La Santa è di tutti, di chi si può permettere un abito e di chi no, a lei, Sant’Agata, non credo importi – afferma Maria (nome di fantasia) – l’invito ricevuto qualche giorno fa è tipo (la parola usata è “a usu”) serata di gala, non lo è ed è bene che tutti lo sappiano. In chiesa si va e basta, si prega, si comunica e il resto non interessa a nessuno men che meno alla nostra Sant’Agata”.

La festa, non festa, è iniziata. Inaugurata anche la  mostra, itinerante, “Sant’Agata on the road”. Un percorso che dal Palazzo centrale dell’università si snoda verso Palazzo San Giuliano fino alla GAM (Galleria d’Arte Moderna) vicino al Castello Ursino. Un progetto espositivo, una mostra diffusa nel cuore della città che, dal 4 febbraio, racconterà il culto e il legame con la popolazione attraverso oltre due millenni, da Demetra, Kore, Iside, le antiche divinità femminili del Mediterraneo, all’arte contemporanea organizzata da Fondazione OELLE-Mediterraneo Antico e dall’Università degli Studi di Catania.

Un percorso che accompagna il visitatore alla visione dei momenti, dei riti, più sentiti della terza festa religiosa più importante al mondo, dopo la Settimana Santa di Siviglia e la Festa del Corpus Domini di Cuzco in Perù, per il grande numero di partecipanti che di consueto coinvolge. 

Porte aperte anche all’Istituto Incremento Ippico per la Sicilia in occasione della Festa di Sant’Agata. Sabato 5 dalle 9:30 alle 12:30 sarà possibile visitare il Museo delle Carrozze e le location dell’Istituto sito in via Vittorio Emanuele II, al civico 508, al cui interno è allestita la mostra fotografica “Blocco 200. Anime sospese”, curata dall’architetto Giovanni Leone e realizzata dalla fotografa Arianna Di Romano.

Sant’Agata è cominciata. E anche senza ‘la festa’ così come la conosciamo, nell’aria si sente tutta la devozione dei catanesi.


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