Rifiuti, ultimatum alle Srr: "Parola d'ordine 'differenziata"

Sicilia, disastro rifiuti, ultimatum: ‘Differenziata o pagate’

Intervista al direttore del dipartimento Rifiuti, Calogero Foti. Le prossime mosse

PALERMO – Ai pigri della differenziata, ormai sempre più simili a vecchie conoscenze recidive, l’ultimatum del dipartimento regionale dei Rifiuti arriva forte e inappellabile: “Se non vi adeguate, pagherete voi”. Dovrete trovare il modo di trasportare i rifiuti fuori e a spese vostre, il sottotesto intuitivo. Fra corsa a premi (chi dimostrerà di lavorarci su, potrà partecipare alla distribuzione dei 45 milioni messi a sostegno dalla Regione) e roulette russa, l’ultimatum era già stato lanciato e scadrà il 14 novembre, 24 ore prima della scadenza dell’ordinanza che reggeva lo smaltimento oltre soglia in tre discariche diverse alternative a Lentini, esausta. Fra una manciata di giorni, ancora una riunione con tutte le Srr, prevista per questa settimana. Lì alle stesse Srr, che hanno deciso di trattare compatte, non verrà certo chiesto il miracolo di sforare in poche ore il 65% di differenziata imposto dalla legge, ma quantomeno di dimostrare di aver fatto i compiti a casa: cercansi progetti, bandi, strategie.

Differenziata, ultima chiamata

Differenziare, parola d’ordine anche per quanto riguarda le parole, a sentire il dirigente Calogero Foti, contattato da Livesicilia: “Si è parlato di diffida ai Comuni che non rispettano i livelli di differenziata, primi fra tutti quelli che portavano in discarica a Lentini, al collasso. Ma non si tratta di una diffida isolata, quanto di una continua attività di compulsazione da parte dell’assessore Baglieri in una situazione nella quale non si può più neppure lontanamente pensare di portare tutto o quasi in discarica usufruendo del sistema regionale”. Insomma, gli impianti di trattamento biomeccanico non sono e mai sono stati la panacea per chi poco o nulla ha fatto per incrementare i livelli di differenziata. Da ora in poi, l’immobilismo costerà. Tanto. A pagare sarebbero comunque per esempio tutti e 170 i Comuni che a Lentini finora avevano conferito, inclusi paradossalmente i virtuosi. Loro pagherebbero con la chiusura della discarica e l’aumento dei costi per il trasporto.

La Regione fra bastone e carota

Non è ancora chiaro come e chi questi 45 milioni premieranno gli enti “ravveduti”: la decisione sarà presa da qui a due settimane. In mezzo, oltre alla riunione fra assessorato e Srr, pure le parole dell’assessore Daniela Baglieri in Ars, sempre questa settimana. Dalle parole di Foti, la sensazione di essere all’ultima chiamata, tanto di capienza quanto finanziaria: “Non è più procrastinabile – dice – l’impegno a valorizzare i rifiuti portandone meno in discarica. Vogliamo puntare sul recupero di materia. In concreto, le Srr devono innanzitutto dotarsi di efficienti impianti di selzione, così da ridurre la quantità complessiva”. Evidente, quindi, almeno la direzione che quei 45 milioni imboccheranno: nelle intenzioni della Regione non saranno pannicello caldo, l’ennesimo. Insomma, “non serviranno per il trasporto ma per lo stimolo alla differenziata”.

Preoccupa la situazione di centinaia di Comuni, ma se fa scattare l’allarme, ad esempio, il 7,50% di Licata o di Palma di Montechiaro, a maggior ragione ansiogena è la situazione delle aree metropolitane. “Licata ha trentamila abitanti – ricorda l’ovvio, Foti – Catania dieci volte tanto ed è all’11-11,50%”. Per non dire di Palermo, altrettanto deficitaria, e persino di Messina, che con il suo 42-43% di differenziata grava comunque più di decine di piccoli Comuni messi assieme. Anche la città dello Stretto resterebbe attorno al 15% complessivo dei livelli richiesti dalla norma del 2012. Proprio Catania area metropolitana, all’ultima riunione avrebbe annunciato l’emanazione di un bando capace quantomeno di mettere una bandierina nella corsa all’innalzamento delle percentuali.
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