CATANIA – Altro che toni trionfalistici. La situazione alla Pubbliservizi srl è davvero complicata. E’ vero che è arrivata la proroga del contratto ma i soldi messi a disposizione dalla Città metropolitana di Catania sono stati decurtati del 50%: sono stati stanziati 700 mila euro fino a dicembre. Questo porterà delle conseguenze per i lavoratori: o licenziamenti o riduzione del monte orario per tutti e 400 dipendenti. Anche perché pare che non ci sia spazio per poter attingere agli ammortizzatori sociali.
Fortemente preoccupati sono i sindacati che hanno chiesto al Prefetto di riaprire il tavolo di crisi. Cgl, Cisl, Uil e Ugl chiedono “un incontro urgentissimo e la ripresa del tavolo di crisi aperto poiché a seguito dell’incontro con la Pubbliservizi SpA avvenuto oggi”. I sindacati mettono in evidenza che “sono stati stanziati da parte della Città Metropolitana di Catania 700 mila euro mensili fino a Dicembre 2017 e per tale motivo bisogna ridurre l’orario di lavoro dei dipendenti del 50% senza poter garantire di fatto i servizi pubblici essenziali”.
“Dalla convocazione è anche emerso – si legge ancora nella missiva inviata al Prefetto – che ad oggi la Città Metropolitana di Catania non ha emesso nessun atto di indirizzo economico e organizzativo per il rinnovo del contratto di servizio triennale, quindi, si è impossibilitati a concordare qualsiasi piano di risanamento propedeutico alla ricapitalizzazione e riorganizzazione aziendale”.