Terremoto al Cara di Mineo |Odevaine svela l'appalto truccato - Live Sicilia

Terremoto al Cara di Mineo |Odevaine svela l’appalto truccato

Nuovi particolari svelati dalle cimici della Procura di Roma.

MAFIA CAPITALE 2
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CATANIA- C’è un’intercettazione che rappresenterebbe, secondo gli inquirenti, la prova della corruzione e turbativa d’asta nella gara da 100milioni di euro per la gestione del Cara di Mineo: riguarda un requisito che si è rivelato determinante nel 2014 come nel 2012, essere proprietari di un centro di cottura nel raggio di 30 chilometri dal Cara di Mineo.

Odevaine spiega che a fare la gara “siamo noi, anche le gare precedenti le abbiamo fatte lui ed io…”. Si riferisce a Giovanni Ferrera.

La presenza di una cucina a 30 chilometri dal Cara di Mineo è stato determinante per l’esclusione dell’unico concorrente presente in gara: il raggruppamento della Cot Ristorazione di Emanuele Ribaudo.

L’impresa è stata esclusa “per l’assenza dei requisiti di partecipazione -si legge nel verbale di gara- per il mancato inserimento nella busta A dei documenti richiesti a pena di esclusione nell’Avviso pubblico e per il mancato inserimento nella busta B, aperta solo per attestarne il contenuto, dell’offerta tecnica”.

Ribaudo è passato al contrattacco e ha denunciato tutto all’Autorità Anticorruzione di Raffaele Cantone, che si è pronunciata qualche mese fa, ritenendo l’appalto “in contrasto con i principi di concorrenza, proporzionalità, trasparenza, imparzialità e economicità”.

Proprio della cucina parla Odevaine: “A 30 km deve sta da Mineo…e noi quello l’abbiamo messo praticamente per fargli vincere la gara”.

Il consulente del Cara di Mineo spiega che l’appalto del 2014 è “blindato” e che anche se cambiava l’impresa capofila, ad aggiudicarsi l’appalto sarebbero state sempre le stesse imprese. “Questa settimana – dice Odevaine- chiudiamo il bando …inc…, beh … pubblichiamo il bando poi tornerò per la Commissione per aggiudicarla però diciamo che è abbastanza blindato insomma, non…sarà difficile che se lo possa aggiudicare qualcun altro (I due ridono), vabbè, no vabbé dai è quasi impossibile nel senso che alla fine …inc… per cui continueranno a… a gestirlo quelli che lo gestiscono adesso, mi pare più corretto”.


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