PALERMO – Una persona arrestata, 14 denunciate e 18 quintali di botti e fuochi d’artificio illegali sequestrati tra cui le “bombe del presidente”. Sono i numeri degli interventi eseguiti nelle ultime ore dai finanzieri del Comando provinciale di Palermo in vista della notte di Capodanno.
Il furgone al porto
Le fiamme gialle del Gruppo Palermo hanno fermato un furgone appena sbarcato al porto. All’interno c’erano 19 colli con 178 chili di materiale esplodente fuorilegge. I tre soggetti a bordo, oltre a non essere in possesso delle autorizzazioni per il trasporto, sono stati segnalati all’autorità giudiziaria anche per aver messo in pericolo la sicurezza dei pubblici trasporti e per l’inosservanza delle disposizioni previste dal Codice della navigazione.
Pacchi in partenza
I carichi “speciali” vanno segnalati prima e stivati in una apposita parte della nave per non mettere a rischio la vita dei passeggeri.
I finanzieri si sono poi spostati nei magazzini di due ditte di spedizione a Carini e Partinico dove hanno trovato e sequestrato numerosi colli provenienti dalla Campania: denunciati i sette destinatari di 620 chili di materiale esplodente.
I controlli si sono estesi ad un grande magazzino a Carini e in un deposito abusivo a Palermo. Anche qui sono stati trovati botti illegali per un peso complessivo di 919 chilogrammi.
Social network e bombe carta
Monitorando i social network i finanzieri hanno individuato e arrestato un uomo mentre un altro è stato denunciato perché hanno messo in vendita 440 candelotti con venti chili di esplosivo.
Tra la merce pronta per essere spedita c’erano ordigni esplosivi. Quasi quaranta chili con 500 grammi di polvere da sparo. Destinazione finale: Olanda. La collaborazione del Nucleo artificieri e antisabotaggio della polizia di Stato hanno evidenziato l’estrema pericolosità degli ordigni.
“Incolumità pubblica”
“L’attività eseguita si inserisce nell’azione di contrasto ai fenomeni di illegalità economico-finanziaria connotati da maggiore gravità – si legge in una nota del comando provinciale guidato dal generale Domenico Napolitano – nonché a tutela dell’incolumità pubblica in ragione dell’estrema pericolosità dei prodotti acquistati ‘fuori-filiera’ e, successivamente, maneggiati da soggetti non autorizzati”.