Windjet continua a perdere tempo | E i lavoratori scendono in strada - Live Sicilia

Windjet continua a perdere tempo | E i lavoratori scendono in strada

La cordata siciliana pronta a rilevare la compagnia aerea avverte: “C'è sempre la volontà di salvare la Windjet ma bisognava agire in tempi brevissimi. Ora i costi sono diversi". Intanto oggi 100 lavoratori hanno protestato a Catania bloccando il traffico automobilistico.

CORRAO AVVERTE: I COSTI SONO AUMENTATI
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“Gli aerei che la Windjet aveva a Malta non ci sono più. Il nostro progetto di salvare mezzi, lavoro e cercare di continuare la vendita dei biglietti non si può più attuare a breve giro”. A parlare è Roberto Corrao, medico specialistica in medicina aeronautica e titolare della Aviomed, impresa specializzata nel trasporto aereo di soggetti infermi, uno dei componenti della cordata di professionisti e imprenditori siciliani che vuole rilevare parte di Windjet, la compagnia low cost in crisi economica che ha sospeso i voli lo scorso agosto. Corrao ha affermato che “c’è sempre la volontà di salvare la Windjet”, ma anche osservato che la compagnia “ha preso troppo tempo e reso impossibile sfruttare gli slot. Bisognava agire in tempi brevissimi. Avevamo fatto una proposta di gestione per stralcio alla Windjet che prevedeva un calcolo economico di investimento da parte di una cordata di imprenditori, ma, ahimé, questo discorso non si è potuto realizzare per cattiva volontà da parte dalla compagnia aerea”. “Dobbiamo rivedere – ha proseguito Corrao – la nostra disponibilità perché i costi ora sono ben diversi. L’azione che ci ha messo in movimento è la volontà di ridare ai siciliani una compagnia low cost e noi in tempo breve cercheremo di mantenere questo impegno, ma finché sarà economicamente possibile”.

E intanto stamattina circa 100 lavoratori della Windjet e della Katane Handling hanno protestato nei pressi dell’aeroporto di Catania , bloccando per circa un’ora il traffico automobilistico.

Due assistenti di volo si sono incatenati nell’aerostazione. Successivamente nei pressi dello scalo aereo hanno sfilato in corteo. La protesta è scattata al termine di una assemblea organizzata da Cgil, Cisl e Uil nel piazzale antistante il campo da rugby ”Santa Maria Goretti” alla quale hanno preso parte numerosi rappresentanti sindacali e i deputati nazionali del Pd Anna Finocchiaro e Giuseppe Berretta e il deputato regionale del Pd Concetta Raia.

”Unitariamente agli altri sindacati – affermano in una nota le segreterie Cgil e Filt Cgil di Catania – la Cgil ha chiesto lo sblocco dei due mesi non ancora retribuiti ai lavoratori. Ci aspettiamo certezze dall’incontro già fissato per il 14, e dunque una Newco con caratteristiche di solidita’ finanziaria e che sia in condizione di far ripartire la Wind Jet e tutti i lavoratori”. ”Crediamo anche – aggiungono i sindacati – che debba esserci la partecipazione dell’Irfis con il 5%, cosi’ come di una lobbyng positiva operata dalle forze sociali, politiche e imprenditoriali siciliane. Vogliamo anche rilanciare il caso dell’indotto: siamo di fronte a 2,4 milioni di ‘buco’ alla Katane Handling e di 8 milioni per la Sac. Tutto questo ci preoccupa moltissimo, visto che già per 36 persone era stata richiesta una cassa integrazione che rischia di ‘ingrossarsi’ da qui a febbraio”.

“Se Windjet ha un piano industriale di rinascita lo riveli. E finalmente esca allo scoperto, accettando il dialogo e il confronto con le organizzazioni sindacali come finora non ha fatto. La politica, invece, mostri segnali concreti di attenzione verso i lavoratori di Wind Jet e dell’indotto. Al di là di apparizioni e annunci”, affermano in una nota il segretario provinciale di Catania della Uil Trasporti, Armando Alibrandi, e il responsabile del trasporto aereo del sindacato, Antonio Oranges, che hanno partecipato stamane alla manifestazione di protesta dei lavoratori della Wind Jet e dell’indotto. “Wind Jet – aggiungono i due sindacalisti – è ormai una vertenza-simbolo per un’intera Isola, perché non comprendiamo come mai la Sardegna goda di benefici nei trasporti che non ha la Sicilia, intanto ulteriormente penalizzata dalla mancanza di investimenti di Trenitalia”.


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