Boschi in fiamme, distrutto il feudo dell'antica Malupassu FOTO

Boschi in fiamme, distrutto il feudo dell’antica Malupassu FOTO

Il polmone verde di Belpasso è stato devastato. Per chi opera sul territorio dietro i roghi "c'è una mano dolosa".
EMERGENZA INCENDI
di
2 min di lettura

CATANIA – Incendi continui nella provincia etnea. L’enorme e bellissimo patrimonio boschivo della provincia etna è a rischio. I continui incendi stanno distruggendo interi tesori verdi. “Oramai resta spazio solo per un degrado territoriale da paura”, Carmelo Nicoloso, coordinatore per il mezzogiorno d’Italia del centro Parchi Internazionale è preoccupato per quanto sta accadendo. E lancia l’allarme: “Gli incendi, ormai, sono all’ordine del giorno e sicuramente c’è una mano dolosa dietro. La disorganizzazione su tutto il territorio e le poche risorse di uomini e mezzi fanno il resto”.

Gli incendi che hanno coinvolto il capoluogo etneo continuano anche in provincia. A Belpasso è stato preso di mira il feudo dell’antica “Malupassu”.

I roghi partono dalla strada. La conferma ce la dà chi opera nel comparto dell’antincendio boschivo del Corpo Forestale della Regione Sicilia.

“Gli incendi adesso sono partiti dalla sede stradale e noi siamo impegnati nel monitoraggio vicino alle abitazioni- racconta uno dei forestali impegnati a Belpasso – evitiamo che le fiamme raggiungano il centro abitato”.

Sul dolo non ci sarebbero dubbi. “Uno degli inneschi più frequenti è quello della sigaretta – dice uno dei Forestali – che non è quello che si pensa comunemente, ma ha una preparazione specifica”. La sigaretta viene accesa e buttata sulle sterpaglie, ma al suo interno viene posizionato un fiammifero in maniera orizzontale, subito dopo l’accensione viene rilasciata sulle sterpaglie.

La sigaretta non si spegne e arrivando al cerino c’è l’innesco della fiamma.

“Una preparazione precisa che mette al sicuro il piromane che si allontana facilmente e fa innescare l’incendio delle sterpaglie”, spiegano ancora i forestali impegnati a Belpasso. 

Ma resta comunque l’annoso problema della mancanza dei mezzi. “Mancano i bocchettoni dell’acqua a esempio sulla strada”, raccontano. 

All’interno della boscaglia diventa difficoltoso intervenire se non con l’aiuto dei canadair o degli eleicotteri.“I presidi sul territorio sono inesistenti – aggiunge Nicoloso – il nostro patrimonio boschivo va in fumo senza che nessuno possa porre rimedio, almeno fino a ora”.

Le fiamme intanto avanzano bruciando alberi e tutto quello che incontrano.

Lo spettacolo è devastante. Tra fumo e cenere rimane tanta amarezza. 


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI