Intel, le parole di Giorgetti non frenano lo scontro politico

Le parole di Giorgetti non frenano lo scontro politico

Le dichiarazioni del Ministro non sono riuscite a far dimenticare l'endorsement a favore di Mirafiori.

CATANIA – Nemmeno le dichiarazioni di Giancarlo Giorgetti a LiveSicilia riescono a mettere un freno alle polemiche sull’affaire Intel. Quanto affermato dal Ministro dello Sviluppo Economico a Torino è apparso a tutta la politica catanese – e non solo – un vero e proprio assist a Mirafiori come location ideale per ospitare l’investimento miliardario del colosso californiano dei semiconduttori. Giorgetti ha, insomma, cercato di gettare acqua sul fuoco, portando la partita a livello europeo, ma pare non esserci riuscito. Le reazioni, infatti, sono continuate. Evidenziando come Etna Valley abbia tutte le carte in regola per essere selezionata da Intel.

“Siamo allibiti dalle parole di Giorgetti”, dicono Alfio Mannino , segretario generale della Cgil Sicilia, e Carmelo De Caudo, numero uno della Cgil di Catania. “Un ministro di un governo che già non brillava per meridionalismo ne mostra ora il vero volto, cercando di dirottare in Piemonte un investimento che costituirebbe per la Sicilia un’opportunità enorme di sviluppo e occupazione e che Catania è pronta ad accogliere avendo tutte le carte in regola quanto a competenze, intelligenze, know how”. “Come non vedere la bieca logica elettoralistica – aggiungono i due esponenti della Cgil- che sottende all’operazione da parte di chi dovrebbe fare gli interessi di tutto il paese e invece fa i propri e della propria parte politica, come dimostra anche il fatto che Giorgetti non abbia mai partecipato a nessuno dei tavoli di crisi sul Mezzogiorno”. “Dal ministro per lo svilupp0o economico – sottolineano Mannino e De Caudo- ci si aspetterebbe piuttosto un’iniziativa per agevolare l’investimento in Sicilia contribuendo a risollevarne le sorti dell’economia e dell’occupazione. Invece solo parole che dovrebbero imbarazzare il governo di cui fa parte e anche l’esecutivo regionale dal quale ci si aspetterebbe un intervento deciso piuttosto che un balbettio”. Per Mannino e De Caudo urge un immediato chiarimento da parte del premier Draghi, “perchè il sospetto che a questo governo le sorti del sud del paese non interessino proprio si fa a questo punto forte”. La Cgil annuncia in proposito iniziative di mobilitazione. “L’abbiano più volte detto- concludono Mannino e De Caudo- : il Mezzogiono non deve più essere solo un titolo in qualche anfratto di programma”.

Il fronte pentastellato è unito. Ma invece di dichiarare guerra aperta a Giorgetti sceglie la strada delle diplomazia politica. “Solleciteremo il governo e i nostri ministri affinché l’Intel possa canalizzare l’investimento di un nuovo sito produttivo proprio a Catania, dove troverebbe le condizioni ideali per il suo sviluppo. Catania è una delle capitali tecnologiche italiane, non a caso si è coniata la definizione di Etna Valley e questa è storia, con buona pace di qualcuno che, invece, in campagna elettorale tenta di fare promesse. D’altronde l’istituzione della Zes e lo stesso Pnrr indicano che occorre sviluppare la politica industriale nel Meridione per evitare spopolamento e desertificazione economica e ci batteremo pervicacemente per questo obiettivo”. Più piccata la reazione della consigliera comunale Lidia Adorno: “Ci chiediamo – conclude la Adorno – come gli esponenti in Sicilia della Lega riescano a conciliare gli interessi dei cittadini catanesi e meridionali con quello che i loro Ministri fanno per i territori del Nord”.

Durissima la nota del segretario provinciale del Pd, Angelo Villari: “Le cronache di questi giorni, infine, dimostrano che la Lega malgrado la “campagna acquisti” degli ultimi anni si conferma un partito votato solo alle istanze del Nord e totalmente insensibile alla ripresa dello sviluppo del Mezzogiorno e della Sicilia. Insomma, finge di perdere il pelo, ma non perde il vizio”.

Fallito il tentativo di Giorgetti di mettere una benda all’emorragia di polemiche, arriva l’endorsement dei leghisti siciliani. Dall’Europa arriva l’intervento di Annalisa Tardino: “Non c’è nessun Nord contro Sud quando si parla di sistema Paese e chi la racconta così è in malafede. Valorizzare il Sud è per la Lega di Salvini una priorità”. A tarda sera anche Anastasio Carrà, sindaco di Motta Sant’Anastasia e responsabile provinciale della Lega a Catania, cerca di chiudere la vicenda una volta per tutte “invitando alla coesione politica”. Ma l’accusa agli amanti “della bieca retorica politica” rischia di scatenare un altro scontro politico siculo-padano.


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