PALERMO – Un vorticoso giro di telefonate e incontri. Tutti monitorati e filmati. Risultato: decine di scatti fotografici immortalano quelli che, secondo gli investigatori, senza ombra di dubbio sono cessioni di droga. Alcune delle quali destinate a Gianfranco Miccichè.
Il ristorante di Villa Zito in via Libertà, nel cuore della Palermo liberty, gestito da Mario Di Ferro, era una stazione di posta della droga. I poliziotti della mobile hanno fotografato l’arrivo in auto blu di Gianfranco Miccichè è subito dopo quello dei fratelli Salvatore e Gioacchino Salamone, considerati i fornitori della cocaina.
I Salamone entravano nel locale dall’ingresso principale o da quello secondario in via Gioacchino di marzo. A volte attendevano fuori. Si vede chiaramente il momento in cui cedono qualcosa a Di Ferro che controlla il contenuto di un involucro e poi lo mette in tasca. Sarebbe la consegna della droga appena ordinata.
Si parlava di cene, bottiglie di vino e posti a sedere, ma – ad esempio nel caso di Miccichè – gli ospiti di Villa Zito si tratteneva per pochi minuti. Non avevano avuto il tempo di consumare un pasto. La visita era dovuta ad altro.