PALERMO – Un seminario, a Palermo, su temi centrali come il regionalismo, l’autonomia differenziata e le prospettive economico-sociali della Sicilia. Nell’aula magna ‘Vittorio Emanuele Orlando’ del Dipartimento di Giurisprudenza di UniPa di via Maqueda, prende vita il convegno “Quale futuro per la nostra terra”, organizzato dall’associazione Foro di Giurisprudenza.
L’evento
Ad animare il dibattito il leader di Azione, Carlo Calenda, e la deputata di Fratelli d’Italia, Carolina Varchi, che si sono confrontati su tematiche giuridiche e sul futuro della nostra Isola, tra regionalismo, autonomia e principi costituzionali.
A moderare l’incontro è stato il professore ordinario di Diritto costituzionale Giuseppe Verde. I saluti istituzionali sono spettati invece al presidente del Foro di ateneo Alessandro Randazzo. Tra il pubblico, circa trecento persone tra studenti, professori e giornalisti.
Calenda: “La Sicilia va commissariata”
“Io credo che siamo in un momento in cui si deve provocare un risveglio civico, in particolare in Sicilia – ha commentato Calenda, a margine dell’evento -. Le ultime vicende confermano ciò che noi diciamo da tempo, ovvero che i siciliani hanno i diritti violati dalla Regione Siciliana da tantissimi anni”.
“Per questo, la Sicilia va commissariata. Bisogna spezzare il chiarissimo legame che c’è tra clientelismo, corruzione e voti. Altrimenti, anche andando alle elezioni, finirà sempre tutto allo stesso modo”.
Calenda: “Anche FdI avrebbe dovuto fare un passo indietro”
“In quale Paese del mondo, una persona che è andata in galera per favoreggiamento ai mafiosi (parla di Cuffaro ndr), in una regione che ha fatto una grande battaglia contro la mafia, torna ad essere parte di una maggioranza di governo? – ha aggiunto il leader di Azione -. Io mi sarei aspettato un passo indietro da parte di tutta la maggioranza, anche di Fratelli d’Italia”.
“Il commissariamento della regione da parte dello Stato resta l’unica alternativa per i Siciliani. Lo Stato dovrebbe intervenire e mettere i soldi non per fare il ponte ma per rimettere i servizi in sesto qui in Sicilia. La politica ha definitivamente fallito e deve sparire”.
Varchi: “Commissariare? Significa deresponsabilizzare la politica”
“Il commissariamento è un’idea di deresponsabilizzazione della classe politica e quindi non la condivido – ha commentato invece Carolina Varchi -. Chi governa si deve assumere la responsabilità di quello che fa. Chi sbaglia deve pagare anche quando appartiene, per esempio, ad una burocrazia che lavora con le forze della mia coalizione”.
“Non ho assolutamente feticci da difendere – ha proseguito Varchi – ma non vorrei che però i commissariamenti nascondessero una volontà di non fare assumere quelle responsabilità che chi vince le elezioni deve invece assumersi”.
Varchi: “Le questioni politiche vanno affrontate nelle sedi politche”
“Come è noto, il mio partito ha degli strumenti di autoregolamentazione che ha attivato anche nelle vicende siciliane che sono giunte all’attenzione romana – ha aggiunto Varchi -. Naturalmente non possiamo trasformare un avviso di conclusione delle indagini in una sentenza definitiva ma, al netto delle questioni giudiziarie, che avranno il loro giusto e doveroso corso, le questioni politiche saranno affrontate nelle sedi politiche”.
