SIRACUSA – Blitz dei carabinieri, droga con il drone anche in carcere, sgominata organizzazione nel Siracusano: in campo 100 militari.
Il blitz e le indagini
I militari dell’Arma parlano di “un’organizzazione criminale finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, cocaina free base (crack), hashish e marijuana, operante in Siracusa, e in particolare nel quartiere “Santalucia” (anche detto “Borgata”)”.
Un’inchiesta complessa, con intercettazioni e appostamenti, è stata condotta dal nucleo investigativo di Siracusa accertando “l’esistenza di una importante piazza di spaccio all’interno del quartiere “Borgata” di Siracusa e in estensione nella zona bassa della città”.
L’organigramma dell’organizzazione
“Il gruppo – scrivano gli investigatori – avvalendosi del carisma criminale dei suoi promotori si sarebbe imposto, anche attraverso azioni violente e attentati dinamitardi e incendiari, come principale referente nell’importazione della cocaina nella città di Siracusa, rifornendo le altre piazze di spaccio del capoluogo aretuseo e mantenendo l’esclusiva nella zona della Borgata”.
I trafficanti avrebbero destinato i proventi dello spaccio al sostegno dei consociati in carcere e delle loro famiglie. “Il gruppo – aggiungono i militari dell’Arma – inoltre, avrebbe mantenuto strettissimi rapporti con alcuni dei detenuti della casa circondariale “Cavadonna” di Siracusa ai quali avrebbe tentato di recapitare cellulari e sostanze stupefacenti anche utilizzando un drone, o nascondendo il materiale illecito all’interno di cibi consegnati dai familiari”.
Cellulari col drone
I carabinieri hanno scoperto che, alcuni degli indagati, utilizzavano un drone per consegnare cellulari nel carcere di Cavadonna. Scoperti 7 micro cellulari, 3 trasportati col drone, altri 4 occultati all’interno di calamari e barrette di cioccolata. Si tratta delle ultime scoperte, dei militari, che tra Catania e Siracusa indagano sui principali snodi del traffico di droga.
Il reddito di cittadinanza come cambiale
Aggressioni fisiche e minacce, l’organizzazione sarebbe stata pronta a tutto per recuperare i crediti maturati nel traffico di droga. Alcuni assuntori avrebbero consegnato agli spacciatori “la propria carta prepagata sulla quale mensilmente era accreditato il reddito di cittadinanza fornendone anche il codice PIN a garanzia della copertura del credito”.
Armi
Nel corso delle indagini è emerso che il gruppo avrebbe avuto la disponibilità di armi, e ciò ha consentito alla Direzione distrettuale antimafia di Catania e al Gip di contestare “l’aggravante del carattere armato dell’associazione”.
Il Gip ha disposto la custodia in carcere per quindici indagati e gli arresti domiciliari per altri quattro.
Complessivamente sono stati arrestati in flagranza 17 uomini per detenzione e spaccio di stupefacenti, sono stati sequestrati circa 7 kg di cocaina, marijuana e hashish, somme di denaro pari ad € 5.945,00 in contanti, 9 armi clandestine, un drone e 4 smartphone criptati di ultima generazione.