PALERMO – C’è Caterina Chinnici, figlia di Rocco, fondatore del pool antimafia ucciso dalla mafia nella strage di via Pipitone Federico del 29 luglio 1983, e c’è Piera Aiello, testimone di giustizia che decise di raccontare ciò che sapeva sui clan di Partanna. Poi Giuseppe Antoci, ex presidente del Parco dei Nebrodi e padre del protocollo nato per combattere le frodi della mafia dei pascoli, e Sonia Alfano, figlia di Beppe, cronista ucciso da Cosa nostra barcellonese.
L’antimafia sulla scheda elettorale
Tornano le elezioni e tornano anche i volti dell’antimafia sulla scheda elettorale. In una competizione puramente proporzionale come le Europee, i partiti vanno a caccia dei nomi capaci di attirare l’attenzione di un elettorato che in Sicilia vale una consistente fetta di consenso. Nasce così la corsa al candidato che più di tutti possa dimostrare il valore ‘antimafia’ del partito o della lista che si appresta a misurarsi nelle urne, prima di tutto, con i propri alleati. Una disciplina trasversale e che in Sicilia, terra che ha conosciuto la violenza mafiosa, ritorna in voga ad ogni scadenza elettorale.
Caterina Chinnici e Sonia Alfano
Caterina Chinnici, che ha lasciato il Partito democratico per approdare in Forza Italia, punta al terzo mandato a Bruxelles. La sua candidatura gode di un appoggio importante: quello del segretario nazionale Antonio Tajani. Chinnici potrebbe contare anche sul sostegno dell’ex governatore Raffaele Lombardo, che la volle con sé nella sua esperienza di governo alla Regione Siciliana. Punta a un ritorno a Bruxelles anche Alfano, figlia del giornalista ucciso a Barcellona Pozzo d Gotto nel 1983. Da allora per lei un lungo impegno sul fronte dell’antimafia sfociato nella politica con i primi passi nel pionierismo grillino (all’epoca il simbolo era quello degli Amici di Beppe Grillo) e il successivo approdo all’Italia dei valori. Erano anni fertili per il movimento fondato da Antonio Di Pietro che nel 2009 elesse Sonia Alfano deputata europea. Oggi Alfano, dopo un breve passaggio a sinistra in Articolo Uno, veste la casacca di Azione. “Per Sonia, parlano la sua storia e il suo impegno civile contro tutte le mafie e la sua infaticabile battaglia per fare della lotta alla criminalità organizzata una priorità anche a livello europeo”, è stata la presentazione di Mara Carfagna, presidente del partito di Carlo Calenda.
Giuseppe Antoci “campione dell’antimafia”
Il Movimento cinque stelle non è rimasto alla finestra. Giuseppe Conte continua a pescare nel mondo antimafia. Un’area che alle ultime Politiche ha dato ai grillini nomi pesanti come quello dell’ex magistrato Roberto Scarpinato e dell’ex procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho. Questa è la volta di Antoci: l’ex presidente del Parco dei Nebrodi, ribattezzato da Conte “campione dell’antimafia”, sarà capolista dei pentastellati nella Circoscrizione elettorale che mette insieme Sicilia e Sardegna. Per Antoci, sfuggito a un agguato nel maggio del 2016, non è il battesimo della politica: già nel 2013 tentò l’elezione al Senato con il Megafono di Rosario Crocetta e Beppe Lumia.
Il tris di De Luca: Aiello, La Vardera e Ultimo
Dal mondo grillino arriva anche Aiello, testimone di giustizia e uno dei nomi scelti da Cateno De Luca per la sua lista ‘Libertà’. La sua storia è legata a quella di Rita Atria, giovane di Partanna che si tolse la vita dopo la strage di via D’Amelio. Aiello era la moglie di Nicola Atria, fratello di Rita, ucciso davanti ai suoi occhi: da quel momento decise di raccontare i segreti del clan. Anche per lei la politica non è più un oggetto misterioso. Nel 2018 fa notizia la sua campagna elettorale a volto coperto nelle file del Movimento cinque stelle. L’anonimato cadrà inevitabilmente con l’elezione alla Camera ma cadrà anche l’amore verso i pentastellati. Fece seguito un breve approdo ad un altro movimento che fa leva sulla lotta alla criminalità organizzata: Unione popolare dell’ex magistrato Luigi De Magistris.
“I Cinquestelle non mi facevano lavorare e non riuscivo a presentare neanche un emendamento”, sono state le parole di Aiello. Accanto a lei in conferenza stampa a Roma anche Ismaele La Vardera, giovane deputato regionale di Scn che nelle vesti di ‘Iena’ in tv ha azionato più volte le leve dell’antimafia. Anche La Vardera sarà in lista per le Europee, così come un altro pezzo da novanta dell’antimafia: il capitano Ultimo. È l’ex carabiniere che nel 1993 catturò Totò Riina e che ora ha scelto il listone di De Luca (ma non nella circoscrizione Isole).
In campo anche Santoro, idea Orlando per Avs
Un altro volto noto della tv e dell’impegno contro Cosa nostra che scenderà in campo alle Europee è quello di Michele Santoro. Il giornalista che per decenni ha raccontato la mafia nelle sue trasmissioni (anche lui con un passato a Bruxelles) ha dato vita alla lista Pace Terrà Dignità. I giochi per le candidature sono comunque ancora aperti e non è detto che la galleria dei volti antimafia si chiuda qui. È di queste ore, infatti, la ‘pazza idea’ dell’Alleanza Verdi e Sinistra (Avs) di candidare Leoluca Orlando. L’ex sindaco di Palermo, dopo avere bussato a lungo alle porte del Pd, potrebbe accettare un’eventuale proposta di Bonelli e Fratoianni ampliando così il bouquet dell’antimafia a disposizione degli elettori siciliani.