Covid più influenza, l'emergenza sottovalutata e il sistema in tilt

Covid più influenza, l’emergenza sottovalutata e il sistema in tilt

L'allarme della primaria: "La coperta è corta". Il futuro dei precari. Strutture commissariali verso la chiusura.

Secondo memoria e Google, fu Einstein ad affermare che si chiama follia quell’attitudine per cui compi sempre le stesse azioni, aspettandoti risultati diversi. Se addolciamo – il caso si presta – la pillola con la parola ‘errore’, avremo la descrizione del sistema in tilt, nei reparti e nell’organizzazione sanitaria. Covid e influenza, in Sicilia, scorrazzano liberamente, senza nemmeno l’ostacolo di una mascherina. Gli ospedali sono intasati. Molte persone stanno malissimo, anche perché le quarte dosi di vaccino restano al minimo: a Palermo appena al quattordici per cento. Ogni volta che abbiamo sottovalutato quello che era certo, si è ottenuta la somma algebrica di una sofferenza non necessaria. Sta succedendo anche adesso. Per quanto sembri incredibile.

“Le cose vanno esattamente come pensavamo che andassero – dice la dottoressa Tiziana Maniscalchi, primaria del pronto soccorso dell’ospedale ‘Cervello’ di Palermo -. La coperta è corta. C’è il Covid, c’è una influenza molto virulenta che è esplosa perfino in anticipo. Ogni giorno abbiamo a che fare con tante polmoniti di gravità superiore alla media. Era un orizzonte prevedibile”.

“Sarebbe impensabile tornare alle regole più severe di prima – spiega la dottoressa Maniscalchi -, ma questo non vuol dire che non debba esserci responsabilità. Nessuno è obbligato a essere imprudente. E’ giusto vaccinarsi, è consigliato usare le mascherine nelle situazioni di rischio. Ormai mi sembra di essere l’unica che la indossa, per cautela. I ricoveri aumentano, si cerca di fare quello che si può. Ma ci vuole equilibrio”.

Invece, si è passati dall’allerta al via libera, senza zone intermedie. Forse, l’obbligo delle mascherine al chiuso, almeno in qualche circostanza, avrebbe evitato parecchi contagi. Oltretutto, la fine dell’emergenza ha un po’ complicato approvvigionamenti che prima erano più immediati. In qualche ospedale cominciano a scarseggiare i tamponi. Ma non è nemmeno una questione politica, di destra o di sinistra. C’è un comprensibile riflusso dopo anni molto difficili. Tuttavia, sarebbe opportuno governarlo con misura.

Si attende, nel frattempo, la proroga dei lavoratori Covid, annunciata dall’assessore regionale alla Salute, Giovanna Volo. Le ultime notizie confermerebbero quello che abbiamo scritto: l’allungamento potrebbe essere il preludio della stabilizzazione, anche se le strutture commissariali, verosimilmente, dovrebbero cessare di esistere alla scadenza del 31 dicembre, con il personale assorbito dalla sanità esistente. Ieri, all’hub vaccinale sono stati effettuati 916 tamponi, con una percentuale di positivi del 49 per cento. (Roberto Puglisi)


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