L'Etna tra bellezza, cemento e rifiuti: "Appello al Presidente della Regione"

L’Etna tra bellezza, cemento e rifiuti: “Appello a Schifani” VIDEO

La nostra telecamera ha registrato in troppi punti una situazione non certo edificante. Ne abbiamo parlato con Carmelo Nicoloso, guida naturalistica e componente del Comitato Nazionale Parchi.
LA DENUNCIA
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CATANIA. L’Etna è un luogo inestimabile che si ritrova però a dover fare i conti con troppe micro (e macro) discariche e colate di cemento. Fatti non nuovi, per carità. Ma il “Patrimonio dell’Umanità” si ritrova ad essere deturpato da una serie di interventi che suscitano, quantomeno, dei dubbi. 
E tra scenari e sentieri unici ci si imbatte in cumuli di spazzatura, vere e proprie discariche e aree bonificate. Interventi “imprenditoriali”?

Carmelo Nicoloso è una guida naturalistica e componente del Comitato Nazionale Parchi: “Sull’Etna sussistono già diverse strutture di proprietà della Regione Siciliana e alcune di queste affidate, oggi, al “Servizio per il Territorio” già Azienda Foreste Demaniali e definite rifugi chiusi. Una rete che, se ottimizzata, offrirebbe un’ottima soluzione per la fruizione del nostro patrimonio Etna”.
Una serie di “rifugi”, alcuni dei quali restaurati e perfettamente funzionanti, che costituirebbero, se messe a Patrimonio, una grande opportunità alla fruizione turistica. Ma nello stesso tempo bisognerebbe regolarizzare l’ambito “guide”.
“Quelle naturalistiche, ambientali, escursionistiche, alpine e vulcanologiche – continua Nicoloso – per rendere il “Parco Etna” fruibile a 360°”. Collegare i territori come già fatto nel Parco Regionale della Maremma e con soluzioni ecocompatibili. Rendere i percorsi attrattivi da tutti i versanti. “Quello ovest che si collega alla riserva naturale integrale del Simeto e quello che va da Randazzo a Castiglione di Sicilia che collegandosi con l’Alcantara diventerebbe particolarmente attraente – continua Nicoloso – bisogna avere un concetto di centri e rifugi naturalistici con presidii coordinati a supporto del turista e dell’escursionista. Una commistione di intenti che renderebbe, senza dimenticare Zafferana, il Parco Regionale dell’Etna molto di più”.

Un Parco un’attrazione “transNazionale” che va oltre le idee provincialistiche espresse fino al 2022. “Un appello al Presidente della Regione Sicilia – ribadisce Nicoloso – quale futuro per le aree protette della nostra Regione, quale opportunità di lavoro per le guide ambientali, naturalistiche ed escursionistiche? Il suo predecessore non ha lasciato una situazione normale, il Presidente del Parco Etna chiede l’inserimento del vulcano Etna nei Parchi Nazionali. Ma l’Etna è di più, molto di più”. L’Etna è un brand, transnazionale e geonaturalistico.
Dovrebbe esserlo, quantomeno, ma… 


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