Femminicidi in Sicilia, una lunga distesa di croci

Femminicidi in Sicilia, una lunga distesa di croci

Quello di Marisa Leo è solo l'ultimo fatto di sangue di un elenco sconfinato.
L'ELENCO DELLA VIOLENZA
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PALERMO- Il volto sereno, prima della violenza mortale subita, di Marisa Leo è l’ultima croce di una distesa sterminata. Sfogliando le pagine di cronaca vengono incontro i sorrisi di altre donne, spenti da un maschio assassino. Ecco un breve e incompleto elenco temporale.

Mariella, inseguita e uccisa

Uno degli ultimi casi tragici è quello di Mariella Marino, 56 anni, a Troina. “Un inseguimento in mezzo alla strada, davanti al supermercato. Le urla strazianti della vittima spezzate dagli spari di una pistola calibro 7,65. E poi la fuga dell’assassino, Maurizio Impellizzeri. Ha raggiunto casa sua. Per qualche minuto deve forse aver pensato a un modo per riuscire a farla franca, ma i carabinieri lo hanno raggiunto e bloccato – così abbiamo scritto -. Intanto la vittima, sua moglie Mariella Marino, 56 anni, era morta quasi sul colpo. Lei lo aveva lasciato oltre un anno fa ma Impellizzeri non era andato via dalla casa coniugale e non si rassegnava, secondo quanto trapela, alla fine del matrimonio”.

“Venite ho ucciso la mia fidanzata”

A metà luglio, Messina, in appello, è stata confermata la sentenza di primo grado che aveva condannato all’ergastolo Antonio De Pace, un infermiere calabrese, accusato la notte del 31 marzo di avere ucciso Lorena Quaranta, aspirante medico di Favara. Il femminicidio si consumò all’interno di un appartamento di Furci Siculo. Fu lo stesso De Pace a chiamare i carabinieri: “Venite, ho ucciso la mia fidanzata”.

Il sangue sulle scale

Alessandro Impagnatiello, come abbiamo scritto, è ‘il mostro dell’incubo accanto’. Il femminicidio di Giulia Tramontano è geograficamente distante dalla Sicilia, ma ha destato profonda impressione in tutti per le modalità particolarmente atroci di una ferocia diffusa. In un video di Telelombardia si vede Impagnatiello pulire, con ogni probabilità, sangue e altre tracce dalle scale.

E l’assassino chiese perdono…

Dal carcere di Trapani, Ernesto Favara, 63 anni, ex pescatore, arrestato per l’omicidio della moglie, Maria Amatuzzo, 29 anni, uccisa a Marinella di Selinunte, con dodici coltellate, ha inviato una lettera al padre della donna che inizia con una richiesta: “Perdonami papà…”. Il padre di Maria, tramite il suo legale, l’avvocato Vito Daniele Cimiotta, ha fatto sapere che non ci sarà spazio per il perdono.

I funerali dell’omicida

I funerali di Salvatore Patinella, l’uomo che a Villabate ha ucciso Giovanna Bonsignore, la sua ex compagna, prima di togliersi la vita, sono stati celebrati, nel dicembre scorso, da monsignor Salvatore Salvia, arciprete della parrocchia Maria Santissima Annunziata, la chiesa madre di Partinico. “Una preghiera non si nega a nessuno – ha detto don Salvatore -. Il fatto resta gravissimo, fonte di un inenarrabile dolore. Non sappiamo qual è il mistero della mente umana, non sappiamo cosa sia passato nella testa di quest’uomo che si è reso responsabile di una azione tremenda. Sappiamo che la Chiesa deve essere consolazione, come una spalla su cui ci si può poggiare per essere accolti”. Anche il sorriso di Giovanna, nelle foto social, splendeva di speranza e futuro. Prima di essere spento.


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