"Gesip, gestione lacunosa| Si utilizzi la società consortile" - Live Sicilia

“Gesip, gestione lacunosa| Si utilizzi la società consortile”

Il consigliere comunale attacca la giunta Orlando per la vicenda della Gesip e annuncia "le barricate" in Aula.

PALERMO – “Sulla Gesip l’amministrazione è lacunosa e il consiglio comunale tenuto all’oscuro: si poteva utilizzare la Seme e il decreto D’Alia in estate, e invece si è perso tempo”. Mimmo Russo tuona contro la giunta Orlando e punta il dito sulla gestione della vertenza Gesip da parte di Palazzo delle Aquile: “Faremo le barricate per non far passare l’assestamento, già stamane abbiamo fatto saltare il numero legale e continueremo a farlo finché l’amministrazione non dialogherà con noi”.

Consigliere, partiamo dalla seduta di questa mattina. Perché è saltato il numero legale?
“Il numero legale è saltato perché le opposizioni sono stanche di questo continuo rinvio di incontri tra i capigruppo e gli assessori, perciò abbiamo deciso di abbandonare l’Aula. Discutere di altro sarebbe stato oltraggioso nei confronti di chi sta per arrivare alla fine della propria cassa integrazione con nessuna notizia da parte dell’amministrazione, e ci sono già stati momenti di tensione con l’invasione dello studio Barbaro e alcuni dipendenti che rischiano addirittura il licenziamento. Una maggioranza deve avere senso di responsabilità stando in Aula, non potevamo mica tenere il moccolo a una maggioranza assente”.

Lei si riferisce evidentemente alla Gesip, la cui Cig è ormai in scadenza…
“Certo, e chiediamo che si cominci a parlarne: non vogliamo apprendere dalla stampa le decisioni dell’amministrazione. Le opposizioni potrebbero dare un importante contributo se venissero coinvolte. Noi abbiamo delle domande da rivolgere a questa amministrazione, prima su tutte: che fine hanno fatto la Seme?”.

La Seme è la società consortile costituita dal Comune per le partecipate…
“Esatto, l’abbiamo costituta lo scorso dicembre, impegnando 200mila euro, con uno scopo ben preciso: doveva essere la cabina di regia delle partecipate che ci permetteva di risparmiare l’iva (parliamo di quasi un centinaio di milioni, ovvero il 22% di tutti i contratti di servizio) e dislocare nelle partecipate i lavoratori del bacino Gesip, e dico bacino perché la società è finita e il Comune ha tutto il vantaggio nel lasciarla fuori dai giochi risparmiando i soldi per il tfr. Questo significa che non avremmo avuto bisogno del decreto legge D’Alia che lo scorso agosto ci aveva messo nelle condizioni di spostare i lavoratori con la mobilità orizzontale, senza chiedere autorizzazioni. E qui ci sono le altre domande: perché non si è fatto nulla questa estate mentre era in vigore il decreto D’Alia? Perché non si è attuato il sistema avendo votato, otto mesi prima, la nascita della consortile? Perché non hanno spostato i lavoratori? Perché gli assessori non hanno fatto nulla? La Cig è già illegittima per le partecipate e non si può perpetrare un illecito. Non vorrei finisse come l’Alitalia che ora deve restituire i soldi degli ammortizzatori sociali. Sappiano i palermitani che il Comune oggi paga il 55% della cassa integrazione, mentre il restante 45 è a carico della Regione che non vuole sentire più parlare della Gesip. Dovrebbe essere tutta a carico nostro a partire dal 2014″.

Quale sarebbe la soluzione, allora?
“Inserire tutte le partecipate nella Seme che permette di utilizzare, al di là di leggi e leggine, i lavoratori Gesip. E’ preoccupante il fatto che ancora oggi non si faccia nulla e i tempi sono strettissimi: il 31 dicembre scade la Cig e i lavoratori dal 2 gennaio vedranno le banche chiedere loro il pagamento di mutui e prestiti. E’ impensabile che possano farcela con 833euro. Già da questo mese prenderanno cento euro in meno perché la Cig è a decrescere. E comunque dal 2 gennaio rischiano di essere tutti licenziati. I tempi sono strettissimi: da qui al 31 dicembre dovremmo applicare gli esodi, la mobilità e ottenere nuova Cig”.

Per questo avete fatto saltare il numero legale?
“Da un mese chiediamo incontri che non ci vengono dati. A partire da oggi protestiamo facendo saltare il numero legale. Il tempo è scaduto. Game over”.

E l’assestamento di bilancio?
“Se l’amministrazione è già confusa su Gesip, non vedo come si possa affrontare l’assestamento in fretta e furia. Non siamo convinti che si possa fare. Non vorrei fare la Cassandra, ma potrebbe accadere quello che successe con Cammarata: che l’assestamento possa non vedere la luce se prima non si risolve il problema Gesip. Faremo le barricate”.

Lei tempo fa aveva anche proposto contratti di solidarietà per i dipendenti di tutte le aziende…
“Questo è un mio vecchio pallino, ed è quello che proporrò nuovamente: inseriamo i lavoratori Gesip nella Seme, rifacciamo ai lavoratori il contratto a tempo indeterminato e, se non avremo le soluzioni alternative, chiediamo per un periodo i contratti di solidarietà. Sommando contratti e formazione che occorre ai lavoratori per andare nei rami d’azienda, non perdono nulla perché compensano. Inoltre facciamo subito l’avviso per l’esodo incentivato e non solo per la Gesip, ma per tutte le partecipate. Una soluzione come questa potrebbe funzionare, eventualmente troveremo i soldi mancanti in assestamento. Più persone vanno in esodo, più tagliamo le spese”.

Che giudizio dà alla gestione della vicenda Gesip da parte dell’amministrazione Orlando?
“E’ una gestione lacunosa, il faro di Orlando che manda i suoi segnali non viene seguito dagli assessori in navigazione, che stanno naufragando e non porteranno la barca in porto. Confido nella determinazione del sindaco che conosce bene questo bacino e che ha sempre dato soluzioni a questi lavoratori. Confido nella sua azione e non in quella dei suoi assessori, in balìa degli eventi”.

E il consiglio comunale?
“Il consiglio è all’oscuro di tutto e la responsabilità è del presidente Totò Orlando che ha voluto coprire il sole con la rete, senza riuscirci: anche lui sa che non c’erano le condizioni per poterlo fare. Si è arrampicato sugli specchi, ma ora il re è nudo”.

 


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