"Io non ci sto", così Portoghese si difende e contrattacca VIDEO - Live Sicilia

“Io non ci sto”, così Portoghese si difende e contrattacca VIDEO

La replica al fuoco di fila di ieri sera arriva questa mattina, in Arcivescovado. "La politica crea dipendenza", afferma il commissario.

CATANIA – “Io risponderò secondo la normativa, è la Regione che deve chiarirsi con sé stessa“. Il commissario straordinario Federico Portoghese dichiara pubblicamente di non avere intenzione di lasciare il suo incarico prima che la Regione lo rimuova. Che non farà, insomma, alcun passo indietro. Perché “il problema è la città e Sant’Agata, in questo momento, non sono io”. Le dichiarazioni arrivano a margine di una conferenza stampa in Arcivescovado sulle ormai prossime celebrazioni per la santa patrona, e all’indomani del Consiglio comunale straordinario convocato proprio per discutere di lui. “Io non devo rispondere al Consiglio – afferma Portoghese – Io sono un commissario. Semmai sono loro che devono rispondere su quello che hanno fatto in questi anni“.

“Forse qualcosa manca in questo parere della Regione. Loro parlano di autonomia dell’università, ma si tratta di una tipologia di gestione. Poi… Io non ho fatto un concorso, non è che mi cambia, faccio altro nella vita, no?”, dice Portoghese. Senza rispondere alla domanda che aleggiava ieri sera in aula consiliare, quella cioè su chi salirà sulla Carrozza del Senato, il commissario rivendica i suoi risultati con il comitato per la Festa, lasciando intendere che il precedente comitato non sia stato efficiente a sufficienza: “Noi riorganizzato tutto con specifiche competenze, stanotte abbiamo fatto il budget economico – afferma – Stiamo recuperando, ma la programmazione doveva essere già pronta. Non potremo fare tutto, però ci stiamo lavorando”.

Gli occhi della città, del resto, sono puntati sulle prime celebrazioni agatine in grande stile dopo le edizioni con limitazioni imposte dalla pandemia da Covid-19. E Portoghese lo sa. Ma non si sottrae a una stoccata sulla politica, colpevole di “creare dipendenza”. “A me questa politica non piace proprio – afferma Federico Portoghese – È una politica che crea dipendenza, ma io non ci sto. Io devo condurre un ente pubblico, devo puntare all’efficienza. Non mi interessano manovre o chiacchiere sterili“.

E a chi gli chiede perché abbia rimosso le segretaria generale Rossana Manno risponde: “Non è un problema personale. Ricordo che questo ente deve gestire milioni e milioni di fondi europei. Visto che non ho un direttore generale, occorre un segretario generale che abbia nelle sue prerogative la gestione dei fondi comunitari. È una questione di organizzazione”.


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