Istituto zooprofilattico, Cracolici: “Si configura un danno erariale”

Istituto zooprofilattico, atti inviati alla Procura e alla Corte dei conti VIDEO

La commissione Antimafia dell'Ars presenta la sua relazione

PALERMO – I documenti dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sicilia finiscono sul tavolo della procura di Palermo e della Corte dei conti. Questo l’esito di un anno di lavoro della commissione Antimafia dell’Ars, guidata da Antonello Cracolici, che ha concluso il suo lavoro sull’ente. I risultati dell’indagine, partita da una segnalazione del sindacato Fp-Cgil, sono stati presentati alla stampa. Cracolici e la segretaria della commissione, Roberta Schillaci (M5s), parlano di “gravi criticità”.

Le criticità riscontrate 

Le “criticità” riscontrate riguardano innanzitutto la figura del commissario straordinario dell’Istituto, Salvatore Seminara che, “pur non risultando nell’elenco nazionale di idonei alla nomina”, secondo i rappresentanti della commissione Antimafia, avrebbe prorogato la sua nomina “autoproclamandosi commissario ben oltre la scadenza del suo mandato e percependo, tra l’altro, illegittimamente lo stipendio in quel periodo, dato che il suo incarico andava svolto a titolo gratuito”. Per questo, la commissione sostiene che sussista l’ipotesi di danno erariale. 

La commissione punta poi il dito sulla mancata vigilanza del ministero e dell’assessorato alla Salute, che avrebbero dovuto vigilare sull’Istituto zooprofilattico. Critiche anche sull’operato del Collegio dei revisori dei conti che ha agito “in via di proroga di fatto, sebbene ampiamente in scadenza e senza che avesse acquisito lo status di collegio straordinario”.

La relazione della Commissione

“All’esito degli elementi acquisiti, la Commissione prende atto di una serie di gravi opacità che hanno determinato una grave incertezza gestionale”, si legge nella relazione. “Tali criticità riguardano, innanzitutto, il perdurare in carica per quasi nove anni del Commissario straordinario dell’Istituto zooprofilattico (solo recentemente cessato dal proprio incarico) nonostante il superamento dei limiti di età previsti per la nomina di direttore generale ed il periodo massimo di cinque anni previsto per la durata della carica di direttore generale di una azienda sanitaria, senza che fosse intervenuto altro decreto di nomina”, si legge. 

Seminara, inoltre, “non risulta negli elenchi degli idonei ad essere nominati alla direzione degli istituti zooprofilattici e pertanto non ha i requisiti per essere nominato commissario”.

Schillaci e Cracolici presentano la relazione sull’Istituto zooprofilattico

“La retribuzione illegittima” 

“Inoltre, – continua la relazione -, alla data di conferimento dell’incarico, Seminara era già posto in quiescenza ma, ciò nonostante, egli ha percepito la retribuzione spettante al Commissario fino alla nomina del suo successore. Pertanto – si legge ancora -, si ravvisano profili di responsabilità erariale per le somme indebitamente corrisposte a Seminara, nella qualità di Commissario straordinario, dal 2015 alla cessazione dall’incarico”.

Fari sugli atti del commissario straordinario

La relazione poi prosegue: “La situazione appare ancor più grave ove si consideri che nell’ambito di tale oggettiva incertezza derivante dall’esercizio di funzioni in virtù di una proroga assertivamente fondata su una sorta di silenzio-assenso da parte del ministero, il commissario straordinario dell’Izs non si sia limitato al compimento di atti indifferibili ed urgenti ma abbia posto in essere una serie di atti che indubitabilmente esulano da tale perimetro”.

Tra questi la relazione indica: la riforma della pianta organica, l’indizione di concorsi volti all’assunzione di personale, promozioni di dipendenti, determinazione di indennità accessorie per alcuni (e non altri) dipendenti, istituzione di due enti – Remesa e la Fondazione per la biodiversità – che hanno gestito importanti flussi di denaro pubblico, anche extraregionali.

Cracolici: “Gravi opacità”

“Quella dell’istituto zooprofilattico siciliano è una vicenda assai scabrosa, caratterizzata da gravi opacità, negligenza, omissioni e incertezza gestionale – dice Cracolici -. Un ente fuori controllo, che per 9 anni è stato una terra di nessuno nella quale chi doveva esercitare la vigilanza non lo ha fatto, a partire dall’assessorato alla Salute, fino al ministero della Sanità, soprattutto per gli effetti che hanno gli atti dell’Istituto zooprofilattico sulla sicurezza sanitaria della nostra regione”.

Schillaci: “Gestione anomala”

Sulla stessa lunghezza d’onda Schillaci: “Per troppo tempo l’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sicilia ha avuto una gestione anomala – afferma – in spregio alle norme obbligatorie per la governance degli enti pubblici. La commissione ha dovuto accendere i riflettori su un sistema opaco che ha permesso ad un commissario straordinario di autoprorogarsi rimanendo sulla stessa poltrona per nove anni, senza peraltro averne i titoli”.


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