Istrionico Gino Astorina: Catania, il Gatto Blu e... VIDEO

Istrionico Gino Astorina: Catania, il Gatto Blu e… VIDEO

Commenti

    Ho letto e mi permetto di riflettere…Umilmente.
    Carissimo Gino anche io desideravo che mia figlia al termine del suo percorso si studi superiori e dopo gli studi universitari specifici, fatti tutti fuori dalla Sicilia ed al relativo master di specializzazione, scelto e visionato opportunità di lavoro in questa terra che tanto si sporca la lingua con …il turismo per 365 giorni l’anno ovunque e che in realtà (tranne qualche sporadico caso imprenditoriale) soffre mancanze di visioni futuristiche che tantissime città europee hanno avviato nel corso degli anni, realizzandole.
    Ha provato a rendere merito a questa terra mettendo a disposizione la sua formazione, ma si è ritrovata ad ascoltare chi le voleva elargire un eventuale rimborso spese una tantum di circa 500/600 euro a fronte di un lavoro che magari si interrompeva nei mesi invernali, dato il basso numero di clienti.
    Ha proposto di mettere a frutto la sua specifica formazione ma si è scontrata con chi non capiva neanche in che lingua tecnica stesse parlando.
    Ho diversi amici, i cui figli finita la carriera universitaria, sono stati …sequestrati…da importanti aziende multinazionali (Ferrari, Iveco, etc).
    Qui avrebbero dovuto sottostare ad angherie e tracotanze diversificate se non in possesso di amicizie o segnalazioni.
    Purtroppo caro Gino questa città, dopo il tracollo del falso benessere portato da alcuni imprenditori che l’hanno divorata e la conseguente crisi di identità che ne è scaturita, si è ritrovata una classe politica incapace di ideare, progettare, fantasticare su cosa potesse esprimere al meglio questa terra.
    Ci siamo ritrovati quartieri del centro storico prima abbandonati e poi assediati, ci siamo ritrovati quartieri satelliti che dovevano diventare dei veri e propri laboratori progettuali ed invece sono diventati genitori di figli abbandonati nelle mani della criminalità più becera ed insopportabile.
    Ci siamo ritrovati ad avere tutte le nostre coste aggredite dal cemento di notabili e facoltosi senza che nessuno alzasse un dito.
    Ci ritroviamo un territorio devastato ed in alcuni casi (complici anche decennali problematiche legali) bucato con diversi proclami ed inaugurazioni varie con relative passerelle.
    Per trovare un centimetro di spazio libero al mare bisogna fare km e km perchè in tanti hanno costruito senza ritegno sugli scogli e sul bagnasciuga sabbioso.
    E’ una città che non conosce le più elementari nozioni di salvaguardia territoriale ed ogni anno che passa non si accorge ad esempio che la spiaggia dorata diventa sempre più corta.
    Ma questo purtroppo è un male tutto tipicamente isolano. (vedi Eraclea Minoa ad esempio).
    E’ una città che si impupa nelle belle occasioni, ammalia ed attira tantissima gente, ma che poi chiude gli occhi quando nelle vie adiacenti al centro, nei salotti più belli e storici, scimmie su due ruote si permettono di impennare in piena piazza teatro massimo senza che nessuno li sbatta fuori a pedate nel culo.
    Non si accorge che da qualche tempo in pieno corso sicilia, accanto alle linde vetrate di una banca, da settimane vive su di un materasso matrimoniale e tanti piumoni attorno una coppia con un bel cane akita.
    E’ una città che non si accorge dei bivacchi di tantissimi immigrati, sicuramente non regolari, che dormono, mangiano e pisciano nello stesso posto, nei viali, nelle vie che consentono di avere un riparo dai portici.
    E’ una città che si indigna se viene riportato un minimo di decoro e decenza con diverse prese di posizione che non trovano seguito ed analisi immediate per impedire che ognuno faccia ciò che vuole.
    Ecco… che ognuno faccia ciò che vuole, che si impossessi di un marciapiedi per esporre merce, che posteggi sulle strisce il macchinone ultimo grido su corso italia, che venda mercanzia varia in tutte le strade di questa città, d’altronde Catania è una città di estrazione prevalentemente commerciale.
    Vedi caro Gino potremmo scrivere righe e righe.
    Io ho provato per diverso tempo a combattere con la dialettica un sorpruso o un misfatto ma sai benissimo che ti senti replicare … ma tu cu si ? ma a tia chi ti interessa ???
    Vedi caro Gino purtroppo a Catania, cosi come in tante altre città del sud, la qualità del consenso è totalmente inesistente… perchè ancora oggi, se si presenta l’amico del vicino dello zio Ciccino a caldeggiare un voto per chi di certo non esprimerà progettualità politica degna di questo nome, in tanti voteranno senza pensare al futuro.
    Adesso ci prepariamo alla festa, alle balconate piene, ai colori, alle visite di amici, parenti e figli (che magari troveranno un volo a 10 euro andata e ritorno), ai botti ed alle previsioni sugli orari di rientro del fercolo la mattina del 6 febbraio.
    Buon anno sonnacchiosa Catania…

    Ho letto e non posso che sottoscrivere ogni tuo passaggio, infatti il mio rammarico è pensare che chi come te deve rappresentare la minoranza silenziosa di una città che non può vestirsi di quel manto di “vinti” tanto ben descritto da Verga. Non posso accettare che una città di “mezzo” debba sottostare alla maleducazione, malamministrazione, malapolitica, che ci schiaccia da capo a piedi, no. Questo no. Se c’è a chi piange il cuore per gli affetti costretti a vivere a migliaia di chilometri da casa, io mi sento responsabile di aver trasmesso alle mie figlie la speranza che qualcosa possa cambiare. Cittadina con stima, gino.

    Chi ama ha il dovere di vivere nella metafora del colibrì, lottando e continuando a dare un contributo concreto anche se minimo, pur consapevole del grande degrado che sembra destinare la nostra città all’irredimibile.

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Buon giorno, mia figlia Francesca si è laureata quasi due mesi fa a Bologna in Italianistica, con una tesi su Goliarda Sapienza. Facciamo conoscere le eccellenze siciliane nel mondo. Grazie a LIVESICILIA per la libertà e competenza della testata e dei suoi giornalisti. Grazie a Isidoro Pennisi per questo articolo.

In verità la regione potrebbe utilizzare immediatamente decine di funzionari che già alle dipendenze e paga degli Enti di cui all'art. 1 della legge 10/2020 con un semplice atto di interpello e al limite con la modifica di una legge che adesso ne consente l'utilizzo solo agli assessorati al Bilancio e all'Energia. Stranamente nessuno alla regione o nei sindacati pensa mai a questa soluzione i sindacati poi, che tanto parlano non la propongono affatto. Quindi la realtà è che furi dalle dichiarazioni, risolvere il problema non è priorità della politica e della classe sindacale (e nemmeno della stampa che nel caso ad esempio farebbe una battaglia di questi tipo)...

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