CATANIA – Ci sono ancora gli elicotteri in volo mentre in Questura sta per iniziare la conferenza stampa convicata per comunicare i dettagli dell’operazione “Doppio petto” che ha portato all’arresto di 18 soggetti vicini legati al consorzio criminale retto da Nuccio Ieni, defunto nel maggio 2023. Ecco i nomi.
Sono Italo Andrea Abratuzzato di 49 anni, Riccardo Romano Di Mauro di 61, Orazio Finocchiaro di 51, Dario Giuseppe Antonio Ieni di 31 e Francesco Ieni di 41, Giuseppe Longo di 45. Francesco Magrì di 52, Graziella Loredana Nicolosi di 45, Rosario Platania di 36 anni, Giuseppe Raneri di 51. Giuseppe Russo di 24, Massimo Spina di 56, Giuseppe Varoncelli di 45, Francesca Viglianesi di 70. Stella Mannino di 58, Helmi Toui di 35, Claudio Natalizio Minnella e Enrico Cristaldi di 57.
Quattordici sono in carcere, altri 4 ai domiciliari. L’inchiesta è stata condotta dalla squadra mobile di Catania. L’ordinanza è del Gip di Catania, su richiesta dalla Dda. A coordinare l’inchiesta i Pm Assunta Musella e Fabio Saponara, coordinati da Ignazio Fonzo.
Le accuse
Le accuse, contestate a vario titolo, vanno dalla detenzione e porto di armi da sparo. Poi estorsione aggravata dal metodo mafioso, usura, trasferimento fraudolento di valori, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti aggravata dall’ipotesi che si tratti di una associazione “armata”. E infine detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Secondo la Dda, alcuni indagati, a vario titolo, avrebbero gestito, con metodo mafioso, estorsioni ai danni di imprenditori locali e preso parte a un’associazione finalizzata al traffico di stupefacenti. Le indagini seguono un’altra inchiesta. Secondo cui Dario Giuseppe Antonio Ieni, subentrato a Giacomo Maurizio Ieni, storico affiliato alla cosca Pillera-Puntina, nella gestione degli “affari di famiglia”.
Natale e Pasqua
Per gli investigatori, Dario Giuseppe Antonio Ieni avrebbe continuato a riscuotere un’estorsione periodica a noti imprenditori catanesi, operanti nel settore dei trasporti e della logistica. Le attività avrebbero accertato che a Natale e Pasqua, Ieni avrebbe inviato un suo emissario, Giovanni Ruggeri, a riscuotere una tassa estorsiva semestrale pari a 4.000 euro.
Le entrate “fisse”
Gli stretti congiunti di Giacomo Maurizio Ieni avrebbero ricevuto entrate fisse. Alcune nella forma tradizionale, ossia con il pagamento periodico di denaro per ottenere protezione. Altre tramite imposizione di tassi di sconto fuori mercato. In qualunque stagione dell’anno, li avrebbero avuti su capi di abbigliamento di marca. Il tutto ai danni di titolari di noti e rinomati negozi catanesi. Gli affari
Poi l’indagine avrebbe riguardato tutti i presunti affari sporchi della famiglia, in particolare il traffico di droga, di cui si sarebbe occupato l’altro figlio, Francesco, inteso u Castoru. Il business messo in piedi da Francesco Ieni sarebbe stato strutturato. Non tanto sulla gestione diretta di una piazza di spaccio. Ma sul loro approvvigionamento, mediante un lucroso networkche avrebbe previsto l’acquisto all’ingrosso della droga, dalla Calabria per la cocainae dalla Spagna per la marijuana, e la successiva vendita al dettaglio ai responsabili delle piazze catanesi e non solo.
Questa politica criminale, che sarebbe stata basata di fatto su un’organizzazione semplice, imperniata su Francesco Ieni, che avrebbe gestito i rapporti con i trafficanti per l’acquisto della droga e sui sodali che si sarebbero occupati della logistica, avrebbe avuto il vantaggio di non entrare in conflitto con gruppi delinquenziali concorrenti. Piuttosto, avrebbero fatto affari con loro.
Gli arresti in flagrante
Sarebbero emerse cointeressenze economiche con esponenti dei Cappello-Bonaccorsi e del gruppo Nizza, facente parte della famiglia di cosa nostraegemone dei Santapaola-Ercolano. Circoscritti gli interessi illeciti intorno ai settori dell’estorsione e del traffico di sostanze stupefacenti, in costanza d’indagini, sarebbero state condotte operazioni considerate di riscontro che hanno portato a degli arresti in flagranza.
Giovanni Ruggeri, per estorsione aggravata dal metodo mafioso, il 18 dicembre di due anni fa. In quel caso fu sequestrata la rata del pizzo di 4.000 euro. Francesco Cristaldi, il 10 febbraio 2022, è stato arrestato per spaccio. E in quell’occasione furono sequestrati 10 chili tra marijuana, coca e hashish. Il 12 febbraio dell’anno scorso invece fu arrestata la moglie di Giacomo Maurizio Ieni, Francesca Viglianesi, per usura
L’operazione
Infine, le indagini avrebbero consentito di appurare come in capo al defunto Giacomo Maurizio Ieni fosse da ricondurre la “contitolarità” di un esercizio commerciale di ristorazione e somministrazione di bevande, attesa la decisiva ingerenza, sua e dei familiari, nella gestione di fatto dell’anzidetta attività economica.
All’operazione hanno partecipato, oltre agli uomini della Mobile, anche colleghi della Mobile di Messina, equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine della Sicilia Orientale, inviati a supporto dalla Direzione Centrale Anticrimine. E personale di altre articolazioni della Questura, più alcune unità specializzate di Polizia Scientifica.