Anche le più belle storie d'amore fanno i conti con la dura realtà!
Micciché, la cocaina e i peccati: “Perché esce il mio nome?”
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Non è obbligatorio candidare persone che hanno in corso situazioni con la giustizia. Dovrebbero essere i partiti ad evitare di candidati in questa condizioni. È già troppo che faccia l'assessore. È una questione di opportunità
Schifani non vede l'ora che venga eletto in Europa, così se lo toglie dalla giunta e tanti saluti.
Schifani non ha torto quando dice che la candidatura è costituzionalmente garantita. Il punto, però, è che chiunque si candidi ad una carica pubblica così rappresentativa, dovrebbe essere al di fuori di ogni sospetto. Una successiva eventuale condanna sarebbe assolutamente disdicevole. Ritengo che sarebbe più dignitoso, per le istituzioni, che si ascoltassero i pareri della commissione antimafia, che dovrebbe avere le idee più chiare della maggior parte dei cittadini.
Quel che dice Schifani è così lampante e chiaro che non ci sarebbe altro da aggiungere. Purtroppo, spiace dirlo ma certi titoli sono vergognosi soprattutto per chi li pubblica, alcuni giornali, siciliani o con edizioni siciliane, ormai fanno solo disinformazione e populismo.
la nuova impostazione degli articoli crea confusione, non si riesce a dare il commento al giusto articolo, bensi’ ad una serie di articoli correlati uniti da Hashtag
La sentenza del Consiglio di Stato n. 3473 del 25 giugno 2013, (con la quale è stata riformata la sentenza del T.A.R. Roma n. 2842/2013) ha affermato che “l’Amministrazione ha ampia discrezionalità nell’apprezzare i requisiti morali e di condotta che la normativa di legge e di concorso richiede negli aspiranti; in tale prospettiva, anche un isolato episodio, in cui il candidato abbia utilizzato o detenuto droga, è suscettibile di essere valutato negativamente e di rappresentare di per sé causa di esclusione dal concorso, senza che per tale motivo la condotta dell’Amministrazione possa dirsi irragionevole; questi principi valgono in genere per il reclutamento nelle Forze di polizia e ancor più per l’accesso alla Guardia di finanza, in ragione dei compiti particolari di contrasto e repressione del traffico delle sostanze stupefacenti che a questo Corpo sono attribuiti e della vicinanza a soggetti dediti allo spaccio che il consumo di droga inevitabilmente comporta”.
Quindi saresti escluso anche dai concorsi in magistratura, da diplomatico e per la carriera prefettizia, ma se sei un politico a servizio del Paese la cosa non ti tocca, puoi drogarti come e quanto vuoi.
Lo trovo molto incoerente!