Palermo, "mazzette alla Motorizzazione": 21 arresti

Palermo, “mazzette alla Motorizzazione”: 21 arresti VIDEO

Irregolarità nelle auto estere. Coinvolti 8 funzionari e 13 titolari di agenzie

PALERMO – Il terremoto si abbatte sulla Motorizzazione di Palermo. Sono 21 le persone arrestate dagli agenti della sezione di polizia giudiziaria della polstrada. Ai domiciliari finiscono otto funzionari e 13 responsabili di agenzie di disbrigo pratiche della provincia di Palermo.

L’inchiesta

L’inchiesta della Procura della Repubblica, coordinata dall’aggiunto Sergio Demontis, alza il velo sul fenomeno del riciclaggio di autovetture. In particolare sulle pratiche di nazionalizzazione (immatricolazione dei veicoli provenienti dall’estero) evase dalla Motorizzazione di Palermo.

Fari sulla Motorizzazione civile

L’indagine è iniziata nel 2020. Numerosi i reati contestati: corruzione, accesso abusivo a sistema informatico o telematico, falsità ideologica in atti pubblici. Ben 187 i capi di imputazione e 42 gli indagati. Negli ultimi anni le nazionalizzazioni effettuate alla Motorizzazione di Palermo hanno avuto un costante “trend” di crescita, passando dalle 7.740 del 2016 alle 20.465 del 2019.

Le irregolarità scoperte

Gli intestatari sono risultati per oltre l’80 per cento residenti in provincia di Palermo e la quasi totalità delle pratiche è stata commissionata da un ristretto numero di agenzie palermitane. Di fatto hanno creato un monopolio. Gli investigatori della polstrada attraverso la consultazione delle banche dati hanno scovato un mucchio di irregolarità nelle nazionalizzazioni, nelle pratiche di collaudo e revisione, nei duplicati di carte di circolazione, nelle immatricolazione di macchine agricole ed operatrici.

Otto funzionari nel mirino

Le indagini si sono concentrate sugli 8 funzionari della Motorizzazione addetti alla “area veicoli”, i quali in cambio dei favori avrebbero ottenuto tangenti in denaro dai titolari di alcune agenzie di disbrigo pratiche. I soldi venivano nascosti dentro le carpette delle pratiche da depositare. Il passaggio dei soldi è stato documentato dalle telecamere piazzate dai poliziotti negli uffici della Motorizzazione. Oltre 60 gli episodi di corruzione contestati in relazione a circa 100 veicoli. Con l’ordinanza di custodia cautelare il giudice per le indagini preliminari ha anche sequestrato 35 mila euro, ai quali si aggiungono i 590 mila euro che la polizia ha ritrovato in casa di uno dei funzionari arrestati.


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