PALERMO – Credevano di essersi vaccinati contro il Coronavirus ed invece sarebbero divenuti attori a loro insaputa della messinscena dell’infermiera “No Vax”.
Ne è convinta la Procura di Palermo, che ha chiesto e ottenuto una nuova ordinanza di custodia cautelare (arresti domiciliari) per l’infermiera Giorgia Camarda, già arrestato lo scorso gennaio, dipendente dell’Ospedale Civico di Palermo e in servizio extra all’hub della Fiera del Mediterraneo. Un’altra infermiera, Anna Maria Lo Brano, coinvolta nell’inchiesta, nei mesi scorsi ha confessato.
Camarda avrebbe fatto finta di vaccinare 47 persone. In passato si è scoperto che alcuni cittadini avevano pagato per la finta vaccinazione ed è stato contestato anche il reato di corruzione. Stavolta emergerebbe un movente ideologico. Camarda, convinta “No Vax”, avrebbe disperso la dose in una garza fingendo di inocularla con la siringa nel braccio dei pazienti.
I poliziotti della Digos le hanno notificato un’altra ordinanza di custodia cautelare dopo avere analizzato i filmati delle telecamere piazzate nei corridoi della Fiera, centro di riferimento per tamponi e vaccini in città, i cui responsabili hanno contribuito alle indagini.
L’inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto Sergio Demontis e dal sostituto Felice De Benedittis che contestano all’indagata i reati di peculato e falso.
Come ha raccontato Livesicilia lo scorso febbraio i pm hanno convocato quattro persone. Un avvocato, una casalinga, un tecnico informatico e un impiegato. Accompagnati dai loro avvocati hanno mostrato le prenotazioni sulle piattaforme digitali, i certificati di avvenuta vaccinazione, ma anche i test sierologici. Avevano anticorpi alti senza avere contratto il virus. E così è emersa la loro buona fede. Erano diventati “No Vax” a loro insaputa, raggirati dall’infermiera.