Vittoria, il raptus e la confessione: il film del delitto FOTO - Live Sicilia

Il raptus, la fuga, la confessione: il film del delitto di Brunilda FOTO

"Un delitto casuale". Ecco i frame estrapolati dalle telecamere
NEL RAGUSANO
di
3 min di lettura

Non si conoscevano, non si erano mai incontrati. Brunilda Halla, 37 anni e mamma di due bambini, è morta dopo le coltellate sferrate da un uomo definito “problematico” dal procuratore di Ragusa, fermato nelle scorse ore dopo essere stato individuato grazie ai filmati. Un delitto senza movente, secondo gli inquirenti un vero e proprio gesto di follia. Un raptus che avrebbe così allungato la drammatica e lunga lista di femminicidi in Sicilia. Stavolta la violenza è esplosa a Vittoria, nel Ragusano, da cui il sindaco parla di “allarme sociale”.

I frame dei filmati delle telecamere

L’aggressione è stata immortalata dalle telecamere. L’uomo è stato ripreso con il coltello in mano e sulla strada in cui è avvenuto l’omicidio: i carabinieri hanno diffuso le immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza che hanno portato all’individuazione del 28enne che ha colpito Brunilda Halla alle spalle. Dalle immagini è possibile ripercorrere tutte le fasi del delitto.

La confessione

Il delitto, avvenuto nel primo pomeriggio di ieri tra via Adua e via Tenente Alessandrello, è arrivato a una svolta nella notte, dopo l’analisi dei video delle telecamere della videosorveglianza nella zona. In base a quanto ricostruito dagli inquirenti, che hanno anche interrogato il marito – impegnato al lavoro quando è avvenuto il delitto – l’assassino e la vittima non avevano mai avuto alcun contatto prima della tragedia. Si tratta di un 28enne ragusano con probabili problemi psichici, che durante l’interrogatorio ha confessato il delitto e indicato ai carabinieri il luogo in cui si trovava l’arma utilizzata: si tratterebbe di un coltello di dieci centimetri.

La ricostruzione del delitto

Secondo quanto emerso dopo gli accertamenti, l’uomo stava per attraversare la strada quando, forse con la coda dell’occhio, ha visto Brunilda Halla davanti alla porta di casa. Probabilmente stava per uscire. Il 28enne, a quel punto, sarebbe tornato indietro per dirigersi verso la donna. Aveva il coltello in mano, l’ha colpita più volte alle spalle, al collo e in direzione delle scapole. Poi è scappato tentando di far perdere le sue tracce, ma proseguendo lungo la stessa strada: i suoi movimenti sono così stati immortalati dalle telecamere.

“Un omicidio casuale”

“E’ un uomo problematico – precisa il procuratore Fabio D’Anna – ha confessato l’omicidio che dovrebbe essere casuale perché non abbiamo trovato contatti precedenti tra lui e la vittima”. Un delitto che ha letteralmente sconvolto la cittadina del Ragusano, dove la 37enne era molto conosciuta. Di origini albanesi e sposata da diversi anni, viveva in paese con la sua famiglia, facendo lavori saltuari. La chiamavano “Bruna”, tutti la ricordano come una donna molto legata ai suoi figli e al marito, “una persona dal grande senso di responsabilità”, dicono.

Il sindaco: “Allarme sociale”

E cresce la preoccupazione del primo cittadino, Francesco Aiello, che chiede provvedimenti concreti: “Questo episodio criminale che ha reso protagonista incolpevole una donna straniera, assassinata a coltellate, crea un crescente allarme sociale – dice -. Ancora una volta, nella mia qualità di sindaco di questa città, chiedo interventi urgenti al prefetto, al questore e al comandante provinciale dell’arma dei carabinieri. Auspico che al più presto sia fatta luce su questo assurdo delitto e che il o i responsabili siano assicurati alla giustizia”.

Le testimonianze

Intanto, il 28enne è stato condotto in carcere. Per rintracciarlo, come i carabinieri precisano, è stata fondamentale la collaborazione dei cittadini. Molti, infatti, messo a disposizione anche le immagini delle telecamere private. “In meno di 3 ore dall’omicidio – spiegano – si è verificata un’ampia e spontanea collaborazione di molti residenti nello stesso quartiere della vittima. Inoltre abbiamo raccolto fondamentali dichiarazioni dai testimoni”.

L’arma ritrovata

L’indagato, che “subito aveva negato ogni addebito”, spiegano in una nota i militari dell’Arma, “in un secondo momento, probabilmente segnato dal peso del gesto compiuto, ha chiesto di essere interrogato dal magistrato per rendere una piena confessione”. Al sostituto Francesco Riccio, il 28enne, “assistito dal suo avvocato, ha fornito una ricostruzione completa di quanto compiuto consentendo ai carabinieri di rinvenire il coltello utilizzato, di cui si era disfatto immediatamente dopo l’omicidio, e una maglietta che indossava” che si era tolta per tentare di non farsi identificare. L’uomo, dopo la contestazione del reato, è stato condotto in carcere.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI