PALERMO – La città di Palermo si è svegliata tappezzata con cartelloni con scritto “Democrazia Collusa” e “Forza Mafia”. Cartelloni che vedono raffigurati i simboli della Democrazia Cristina e Forza Italia.
Intanto nella giornata di ieri la Nuova DC, il partito di Totò Cuffaro, che sostiene la candidatura di Roberto Lagalla alle prossime amministrative di Palermo, ha presentato i candidati al consiglio comunale. I cartelloni dimostrano che il ‘ritorno in pista’ dell’ex presidente della Regione Siciliana, però, non è piaciuto a tutti.
La Digos sta indagando per risalire agli autori dei manifesti. I manifesti che vari post su Fb attribuiscono al collettivo artistico “Offline corporation”.
e vuoi dargli torto? solo in questa italietta i galeotti formano partiti
Un po’ di coscienza in questa città non guasta.
Anche questo è marketing elettorale. Libertà di espressione popolare. L’eventuale tentativo di rimozione o copertura dei manifesti la riterrei un atto repressivo.
Ritengo che ogni cittadino, nel rispetto della legge, abbia il diritto di presentare la lista elettorale che più gli aggrada e ritengo che ogni cittadino abbia il diritto di esprimere, alle elezioni, la preferenza per il candidato che ritiene più opportuno. La lotta alla mafia non è appannaggio di qualcuno e, peggio, non può essere definito mafioso chi la pensa in modo diverso di quanti si arrogano il diritto di ritenere di essere i custodi dell’antimafia. Pur condividendo la rabbia e l’amarezza, penso che “demonizzare”, un simbolo elettorale, giacché lo stesso esiste nel rispetto della legge, è un fatto gravissimo e che tende a limitare e/o a condizionare la libertà di espressione del cittadino. Infine, realizzare cartelloni “demonizzanti” e riempirne la città di Palermo approfittando dell’anonimato, mi richiama alla memoria un metodo con il quale, volendo estremizzare il concetto, il nostro Paese è rimasto vittima di stragi mafiose, sovente impunite.