Messina – “C’è stato detto durante le audizioni che spesso la mafia per questi ragazzi ha una capacità più inclusiva, di maggiore protezione, seduzione, e accoglienza rispetto allo Stato. Lo ha detto Claudio Fava presidente della commissione regionale antimafia oggi nell’istituto Catalfamo nel quartiere Cep di Messina per un’inchiesta sulla dispersione scolastica. “È un dato molto grave e preoccupante-aggiunge Fava – perché se abbiamo lasciato alle organizzazioni criminali il compito di includere e di accogliere più di quanto possono e devono fare lo Stato e le Istituzioni raccontiamo una guerra che abbiamo già, ma spero che non sia così”.
“Questa inchiesta della Commissione antimafia serve anche a capire quali possono essere le funzioni che la regione siciliana assume in prima persona senza delegare alla amministrazione locali. Ci sono certamente funzioni di coordinamento che la regione non ha mai svolto ci sono responsabilità che deve assumersi senza lasciarle inapplicate”.
” Emerge lo stesso già avvenuto a Palermo o altrove – prosegue Fava – c’è una grande solitudine di questi quartieri soprattutto di chi vive la propria adolescenza e infanzia in condizioni di estrema vulnerabilità. I ragazzi si trovano a vivere prigionieri di una periferia che ha inglobato le loro esistenze che spesso non offre altro che casermoni in cui vivere. C’è solo la presenza importante delle scuole, il lavoro significativo che fanno molte associazioni del terzo settore ma poi manca,una risposta delle istituzioni pubbliche all’altezza dell’emergenza.
Ci sono solo sette assistenti sociali a Messina troppo pochi per questa enorme stratificazione di disagio sociale e minorile. Si costruiscono stringhe di case popolari, edifici di case dormitorio ma non si pensa a restituire quelle condizioni di vita, di opportunità e anche di futuro che oggi mancano per cui un ragazzo è spesso è oggetto di un reclutamento criminale che trova campo facile”.
Sulla figura del garante per l’infanzia Fava ammette: “Purtoppo non ha nulla è solo un nome su un protocollo firmato in pompa magna a Palermo e nelle altre città in cui esiste, ma non ha strumenti, non ha mezzi, non ha personale e risorse, non ha sede, telefono o pec . Quindi il garante esiste ma il modo in cui questo può fare da tramite tra i ragazzi e le istituzioni questa è una cosa che resta sulla carta”.Lo ha detto Claudio Fava presidente della commissione regionale antimafia oggi nell’istituto Catalfamo nel quartiere Cep di Messina per un’inchiesta sulla dispersione scolastica”.