Miccichè: "Insieme alle prossime elezioni amministrative e regionali" - Live Sicilia

Miccichè: “Insieme alle prossime elezioni amministrative e regionali”

Il matrimonio tra Forza Italia e Sicilia Futura- Italia Viva.
LA CONFERENZA STAMPA
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L’arcinoto, a volte eccessivo ma sempre impegnativo marchio “Laboratorio Sicilia”, lo osa tranquillamante Tommaso Calderone, capogruppo di Forza Italia all’Ars. Al centro del palco, intanto, il suo leader regionale Gianfranco Miccichè e Edy Tamajo accompagnato da Nicola D’Agostino, capogruppo di Sicilia Futura-Italia Viva, stringono il patto d’azione che – lista unica o meno – porterà le due formazioni a braccetto alle prossime fondamentali Amministrative con occhio speciale su Palermo e alle non meno cruciali Regionali. Non senza manciate di sale sulla coda “delle ali estreme dell’attuale centrodestra, sovranisti e populisti che hanno fallito” e di chi – non resiste Miccichè a margine con i cronisti – “del centrodestra si attribuisce la leadership senza la generosità che, da primo partito della coalizione, stiamo mostrando anche oggi. Una leadership con il braccino corto non è una vera leadership”. L’eco arriva, di certo, oltre piazza Indipendenza, a Palazzo d’Orléans.

Convergenze al centro

C’è tanto in ballo, mentre Miccichè prende a parlare smorzando frecciate a chi, secondo lui, ha enfatizzato e “speculato sulla mia cena fiorentina con Matteo Renzi. Qui parliamo di Sicilia – ha detto il coordinatore forzista – per informazioni sulle strategie nazionali, rivolgersi a Berlusconi e Tajani”. E, annunciato il primo red carpet comune, a Mazara fra il 13 e il 15 del mese prossimo, va al punto: “Io e Edy ci conosciamo bene, la pensiamo allo stesso modo sull’ottanta per cento delle cose politiche, oggi stiamo svelando con largo, trasparente anticipo una formula che ci porterà lontano”. Di certo, alla prova del nove del voto, anzi dei voti, di maggio, dove Miccichè e Tamajo contano di fare il pieno con un candidato comune, a loro e al centrodestra tutto.

Insieme nel dopo Orlando

Che il nome in questione possa essere quello dello stesso Tamajo, che a Orlando in consiglio comunale ha da tempo staccato la spina, è escluso per interpretazione autentica: “Fugo qui e adesso ogni dubbio o costruzione possibile”, risponde a Miccichè che gli passa la patata tiepida (“non mi risulta, ma se ci ha ripensato lo ascolto…” dice il leader forzista). “Non sono interessato – ancora Tamajo – questo accordo non è materia di scambio, ma è fondato su valori e persone. Ciò che è certo è che prima di ragionare sul nome, definiremo il perimetro politico. Senza condizioni: il professore Lagalla ha dimostrato grande capacità amministrativa, ma prima delle investiture pensiamo ai programmi”. Le persone, appunto. “Entro Natale avremo il nostro candidato comune – aggiunge Miccichè – Forza Italia gradisce tutte le disponibilità finora esresse, da Lagalla a Ciccio Cascio, all’ex presidente dell’Ordine forense Greco. Difficilmente nomi del genere troverebbero la nostra opposizione”.

Pd, Cuffaro e il possibilismo forzista

Alle parole di D’Agostino che rivela come “non si tratti di una manovra improvvisata ma di una strategia alla quale lavoriamo da un anno, riconoscendo la centralità di Forza Italia nel centrodestra e senza chiedere un inserimento organico nei ranghi governativi”, la domanda a Miccichè sgorga naturalmente: se l’intesa è profonda ed elaborata, come mai non collaudarla già alle amministrative appena concluse? E come mai, invece, si sono strette alleanze con il Pd che oggi, per sua stessa ammissione, non ripeterebbe? Miccichè resta della idea del fallimento delle alleanze spurie, ma non cela possibilismo: “Sì, quelle mosse non hanno pagato e lo ribadisco. Ma se il Pd si sposta, chi può escludere che il test che oggi è fallito si possa riprovare?”. Altra domanda su Cuffaro, che in varie interviste e occasioni ha parlato della prospettiva di un asse centrista, almeno con Italia Viva e Cantiere Popolare. “Io ho fatto i complimenti a Cuffaro ma oggi siamo qui per siglare questo accordo e soltanto questo con Sicilia Futura-Italia Viva. Al momento non esiste nessun altro accordo con alcun altro partito del centrodestra”. Tamajo in sintonia: “Noi non lo abbiamo mai incontrato, se lo ha fatto qualcun altro esponente di Italia Viva, a me non risulta”.

“Basta sovranismo e populismo”

Mentre Calderone proclama di “avere le idee nette e chiare sul percorso di alleanze da seguire, pur aspettando indicazioni univoche dal mio partito”, D’Agostino insiste sul rafforzamento di “una dimensione politica comune. Quanto all’incontro con Renzi, io con il nostro leader nazionale ho parlato direttamente raccogliendo la sua disponibilità a parlare con Miccichè. Ciò che esiste oggi è un rapporto organico all’Ars, una strategia comune capace di smussare estremismi, populismi e sovranismi, e null’altro”. Miccichè non può non raccogliere: “Populisti e sovranisti hanno fallito, la centralità è dei moderati che, come si è visto alle ultime elezioni, richiamano gli elettori siciliani come nessun altro. Un grande centro? Non è il momento e non ci sono le condizioni, il maggioritario impone altre strade”. 


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