Palermo, campo largo alle amministrative: il fronte del 'No' - Live Sicilia

Palermo, campo largo alle amministrative: il fronte del ‘No’

Di Gangi e Trizzino bocciano le tentazioni di allargare troppo il campo.
CENTROSINISTRA
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PALERMO – Campo largo alle amministrative di Palermo: c’è chi dice no. Le tentazioni di allargare troppo il campo che sembrerebbero profilarsi all’orizzonte della coalizione di centrosinistra fanno storcere il naso a più di uno degli attori politici in campo.

Il post di Di Gangi

Mariangela Di Gangi, espressione del mondo civico che gravita attorno alla galassia della sinistra, lo mette nero su bianco con un post su Facebook  a pochi minuti dall’inizio della segreteria regionale del Pd allargata alla deputazione regionale e nazionale che ha anche il campo largo tra i temi all’ordine del giorno. “Le alleanze si fanno su idee e progetti, non per la voglia di vincere le elezioni fine a sé stessa. Alla città non servono accozzaglie elettorali sul modello emergenziale del governo nazionale che rischiano di apparire mosse solo dalla brama di occupare qualche poltrona”, scrive la pasionaria palermitana. “Non è possibile né utile ipotizzare coalizioni tra soggetti che hanno visioni diametralmente opposte praticamente su tutto, dai rifiuti alla mobilità, dal contrasto all’esclusione sociale alla sicurezza, passando per l’utilizzo dei beni comuni e i servizi pubblici”, aggiunge.  “Da mesi Palermo è umiliata da un pessimo gioco di tatticismi e ipotesi di fantasiose sperimentazioni.  Sarebbe ora di tornare a concentrarsi sui problemi e le soluzioni della e per la città scrivendo un programma e su quello scegliere con chi fare coalizione. Perché il futuro di Palermo deve essere deciso a Palermo”, conclude. Un messaggio che non passerà inosservato.

Trizzino: “Non oltre il perimetro già tracciato”

Il deputato regionale pentastellato Giampiero Trizzino ai microfoni di Live Sicilia le fa eco e mette in guardia i compagni di strada. “Abbiamo sempre ribadito che la cornice della coalizione deve essere ben definita sulla base dei programmi condivisi, per cui sono stato il primo (ma il mio gruppo mi ha seguito) a tagliare fuori chi la pensava in modo diverso”, spiega Trizzino. “Tra le altre cose, poco tempo fa, abbiamo organizzato un incontro al Moltivolti sul perimetro della coalizione. Tutti i soggetti presenti: Pd, M5S e sinistra hanno deciso di chiudere lì la discussione sui gruppi politici e di allargarsi al massimo alle realtà civiche come quella di Di Gangi e di Roberto Mangano: io sono dell’idea che oltre questo recinto non possiamo andare”, dice. “Veniamo da 5 anni all’opposizione a Palazzo delle Aquile e stiamo lavorando per trovare un programma in linea con i nostri principi: allargarci oltre questo recinto è impraticabile quindi bocciamo sin da adesso questa ipotesi”, spiega. Insomma, chi ha orecchie per intendere intenda.


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