PALERMO – Il corteo funebre di Paolo Taormina è diretto al cimitero di Santa Maria di Gesù, dove sarà tumulata la salma del ragazzo assassinato davanti al pub che gestiva con i familiari.
Si ferma davanti al carcere Pagliarelli. Non è una tappa casuale, perché nella casa circondariale Antonio Lorusso è rinchiuso Gaetano Maranzano, reo confesso del delitto.
“Indegno, indegno”, urlano gli amici che tengono in mano la gigantografia della vittima. Maranzano è il bersaglio delle loro invettive.
A fare da contraltare gli appalusi per Paolo a cui si associano i detenuti dietro le sbarre delle finestre.
Gli amici di Paolo Taormina sfilano in sella a decine di scooter dopo essere partiti dalla Cattedrale dove si è svolto il funerale. Indossano le magliette con il volto della vittima. Per farsi sentire suonano il clacson all’impazzata. Anche il carro funebre si ferma, così come le auto su cui sono seduti i parenti del giovane assassinato con un colpo di pistola alla nuca.
