Palermo, presentato il Museo del Presente per Falcone e Borsellino

Presentato il Museo del Presente dedicato a Falcone e Borsellino

Al suo interno cimeli dei giudici uccisi dalla mafia VIDEO

PALERMO –  La Fondazione Falcone nel XXXIII anniversario della strage di Capaci, dove furono assassinati Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani, magistrati e poliziotti in servizio di scorta, apre al pubblico il Museo del presente dedicato a Giovanni Falcone e a Paolo Borsellino, a Palazzo Jung a Palermo, in via Lincoln 71, a pochi passi da piazza Magione dove sono cresciuti, trascorrendo gran parte della loro infanzia, i due giudici.

Nel museo si trovano cimeli di Falcone e Borsellino. C’è la poltrona usata da Giovanni Falcone quando era ragazzino ma anche la bicicletta di Paolo Borsellino. Presente la sveglia che aveva sempre in tasca Antonio Montinaro, il capo della scorta di Falcone, le foto di famiglia, l’agenda di Falcone con la sua penna, una grande sala immersiva, la fotocopiatrice usata nel Maxiprocesso, ma non solo.

All’interno è presente una fotografia con tutti gli uomini e le donne uccise dalla mafia in alto, mentre in basso sono raffigurati in colore viola i mafiosi. Il colore è stato scelto perché, spiega Vincenzo Di Fresco, figlio di Maria Falcone e presidente del museo, “è il colore del lutto nella liturgia”.

Maria Falcone: “Rompere il cordone ombelicale tra mafia e società”

“Finalmente nascerà a Palermo il Museo del Presente per Falcone e Borsellino. Questo rappresenterà un punto per i ragazzi di Palermo che troveranno la storia, l’emozione la voglia di fare, che questo museo ci potrà dare”, a dichiararlo è Maria Falcone, sorella del giudice ucciso dalla mafia il 23 maggio.

Sono felice che questo possa costituire per sempre un punto dedicato a Giovanni e Paolo e che rappresenta la loro storia e la loro voglia di fare. Se si ha voglia, se si studia ce la possiamo fare tutti, soprattuto i giovani palermitani”,  ha aggiunto Maria Falcone.

Maria Falcone ha parlato anche dei passi da fare per la lotta alla mafia: “È fondamentale staccare, rompere quel legame perverso che lega la società palermitana alla mafia. Fino a quando si andrà dal boss per ritrovare il motore o avere un favore, quel cordone non sarà rotto”, ha concluso.

Di Fresco: “La memoria è fondamentale”

“La memoria è la partenza. Il ricordo di tutti gli eroi che hanno perso la loro vita in questa battaglia contro cosa nostra è fondamentale. La memoria deve essere fondamentalmente un punto per traghettare chiunque nel presente e nel futuro”, a dichiararlo è Vincenzo Di Fresco, presidente del Museo del presente.

“Chi entra nel museo deve uscire sapendo che chiunque, nella lotta contro cosa nostra, può fare la propria parte”.

Il presidente del museo ha parlato anche delle minacce di morte ricevute da Schifani:È una persona molto sensibile nella lotta contro cosa nostra. Ha sostenuto e sostiene, con forza, il Museo del presente, insieme al presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, all’Assemblea regionale Siciliana e al sindaco della città metropolitana Roberto Lagalla, che ha voluto dare questi locali affinché si possa cambiare faccia a questa città, a questa zona, in parte anche degradata, ma che è importantissima”.

Lagalla: “La memoria diventi monito per il presente e per il futuro”

“Mettendo a disposizione gli spazi di Palazzo “Jung”, la Città Metropolitana di Palermo ha sposato il progetto della “Fondazione Falcone” e ha voluto lanciare un messaggio alla città e alla sua comunità.

“Il Museo del Presente, che nasce vicino alle radici del giudice Giovanni Falcone e della sua famiglia, guarda ai giovani e punta a ad attualizzare la storia. Con l’apertura al pubblico del museo abbiamo la possibilità di far immergere i visitatori, e in particolare i ragazzi, in un ambiente in cui la memoria diventi monito per il presente e per il futuro“, ha concluso il sindaco.


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