Traffico di esseri umani: operazione della polizia

Riti magici e nuove schiave|Tratta, inchiesta della polizia

Le indagini avviate dopo lo sbarco di migranti dalla nave Aquarius nel 2017. TUTTI I NOMI.
INDAGINE PROMISE LAND
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CATANIA – È scattata nella notte l’operazione Promise Land della Polizia di Catania contro il traffico di essere umani. L’inchiesta, coordinata dalla Procura etnea, ha permesso di individuare un “gruppo criminale specializzato nella lucrosa attività di human traffiching”, scrivono gli inquirenti in una nota.

Un momento della conferenza stampa con il capo della Mobile, Marco Basile

LE INDAGINI

Le indagini, che sono state condotte dalla Squadra Mobile etnea, sono state avviate dopo lo sbarco del 7 aprile 2017 al porto di Catania della nave Aquarius delle Ong Sos Mediterranèe. Da quegli accertamenti sono state scoperte numerose storie dell’orrore legate alla tratta delle schiave.

Le vittime dei trafficanti di esseri umani sono alcune giovani donne nigeriane che volevano lasciare l’Africa alla ricerca di una nuova ‘terra promessa’ dove trovare una nuova vita, invece appena hanno messo piede a Catania hanno trovato sopraffazione e sfruttamento.

I NOMI DEGLI ARRESTATI

  1. OBASWON Osazee (cl.’87), tratto in arresto a Messina; 
  2. ARASOMWAN James (cl.’88) tratto in arresto a Messina;
  3. BENSON Macom (cl.’91) tratto in arresto a Messina;
  4. WILLIAM Tessy (cl.’91) tratta in arresto a Novara;
  5. OGHOGHO Evelyn (cl.’94) tratta in arresto a Novara;
  6. EKAIRIA Faith (cl.’81) tratta in arresto a Verona;
  7. NOSA Joy (cl.’78) tratta in arresto a Verona;
  8. OGBEIWI Nelson (cl.’84) tratto in arresto a Verona;
  9. JOHN Belinda (cl. ’80) tratta in arresto a Caltanissetta;
  10. AIWUYO Rita (cl. ‘72)tratta in arresto a Mondovì (CN);

Il RITO VOODOO 

Gli indagati, in totale sono 14, sono accusati, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere finalizzata alla tratta di persone e al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, tratta di persone, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e sfruttamento della prostituzione. “Avrebbero attratto le vittime – spiegano gli investigatori della Squadra Mobile di Catania – mediante minaccia attuata attraverso la realizzazione del rito religioso-esoterico del voodoo”. Le giovani nigeriane, molte volte minori, sarebbero state prima attirate in Italia con la promesso di un lavoro e poi costrette a prostituirsi. Le donne non si ribellano perché legate al cappio delle credenze del voodoo. Anche durante il viaggio le vittime avrebbero subito ogni tipo di violenza. E sarebbero state esposte anche al rischio del naufragio visto che il trasporto avviene attraverso dei natanti precari. 

LA VOCE DELLA RIBELLIONE

L’inchiesta Promise Land è partita dal coraggio di una vittima arrivata – come detto – con la nave Aquarius nel 2017. È stato durante le operazioni di sbarco che gli agenti, mentre cercavano possibili vittime di tratta, si sono imbattuti in “Giuly” (nome di fantasia). La giovane nigeriana ha fatto agli inquirenti il nome di “Osas”, “che le aveva proposto di raggiungerlo in Italia, promettendole un lavoro lecito e  anticipandole le spese del viaggio”, spiegano i poliziotti. Ed è attraverso il ju-ju (un altro rito africano) che Giuly sarebbe caduta nella trappola, con un debito d’ingaggio di 25 mila euro. Soldi per il trasferimento dalla Nigeria in Libia e poi in Italia. Dalle intercettazioni si è arrivati ad identificare Osazee Osaswon, che vive a Messina. Qualche giorno dopo, infatti, è andato nella struttura protetta dove era la nigeriana per prelevarla e avviarla al meretricio. È una storia che abbiamo raccontato ormai centinaia di volte in questi anni, ma che continua a mietere vittime. Giorno dopo giorno.

L’ORGANIZZAZIONE CRIMINALE 

La Squadra Mobile è riuscita a ricostruire il network criminale transnazionale specializzato in human trafficking. A capo dell’organizzazione Osaswon che aveva diversi collaboratori, alcuni addetti al reclutamento, altri a sottoporre ai riti magici, altri che si occupavano del trasporto alla Libia e infine che aveva la mansione di farli imbarcare per l’Italia. Una volta arrivati in Sicilia, i basisti si occupavano di ‘smistarli’ in varie zone della penisola in modo da massimizzare i profitti. La struttura sarebbe così composta da Osazee  Obaswon, alias Ozed (ovvero Osas indicato da Giuly), ritenuto il capo, e da Tessy William detta Silvia, da James Arasomwan detto James, da alcuni familiari nigeriani e da alcuni libici. Molte giovani vittime sono finiti nel mercato della prostituzione a Messina. Le nuove schiave del sesso sarebbero state Belinda John, già volto conosciuto per i reati di tratta. 

LE MADAME 

Il network criminale da Messina si spostava anche in Piemonte e Veneto. Ed, infatti, la Squadra Mobile di Catania ha scoperto che “gli indagati James Arasomwan e Macom Benson sarebbero gli  “incaricati, tra l’altro, della riscossione del canone di locazione dei joints spettante alla locataria . A Messina Belinda John, a Novara Tessy William e  Evelyn Oghogho, a Verona qFaith Ekairia e Joy Nosa ed, infine, a Mondovì (Cuneo), la madame Rita Aiwuyo.

Un momento degli arresti

IL NUOVO MODELLO CRIMINALE 

C’è una novità in questa indagine sulla tratta. Una strategia di contatto con la vittima che forse ha come obiettivo quello di evitare arresti. In passato le ragazze solitamente erano direttamente gestite dal trafficante: in questa operazione è emersa, invece, una sorta “di “amministrazione conto terzi“ della vittima: chi ha finanziato e organizzato il viaggio della vittima l’ha inviata a un’altra persona cui ha delegato “in toto” la messa a reddito, il controllo del meretricio, la percezione dei guadagni e l’invio degli stessi”. E inoltre il soldi questa volta non sono incassati dalla madame ma direttamente inviati “al voodoolista che in Nigeria le ha sottoposte al “juju””. La ‘copertura dei movimenti diretti’ però non è riuscita a impedire alla Squadra Mobile di Catania di scoprire gli illeciti meccanismi e ricostruire l’ingente volume d’affari e di soldi gestito dal gruppo criminale. 


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