Caos ambulanze e attese: muore donna dello Zen

Caos ambulanze e attese: muore una donna dello Zen

Commenti

    Diversi anni fa Villa Sofia, sotto la direzione del dottor Enzo Trapani, il Pronto soccorso era famoso per “sbarellare” immediatamente i pazienti.
    Ed il numero di ambulanze era quasi il doppio degli altri ospedali palermitani proprio per questo motivo.
    Se ci si riusciva bene qualche anno fa perché adesso sembra così impossibile?

    Ribadisco, il governo centrale deve al più presto commissariare la sanità siciliana stante la totale incapacità e inadeguatezza di coloro che la gestiscono.

    si deve potenziare il parco ambulanze di Villa Sofia con le ambulanze medicalizzate dell’Esercito e della Croce Rossa, essendo un ospedale di riferimento di una zona molto vasta.

    Mettiamo un’ambulanza per ogni cittadino…. Come per la forestale (1 albero per ogni lavoratore!)
    Non conoscendo come funziona il servizo 118….meglio stare zitti!

    In corso di pandemia le edigenze sono radicalmente mutate oer questo ho suggerito il potenziamento delle ambulanze

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Ma questo festino e le processioni mi chiedo che cosa hanno a che fare con il cristianesimo? Cosa hanno a che fare con una festa puramente religiosa? Siamo in un netta contraddizione il celebrare una santità con una manifestazione di opulenza proiettata in avvenimento puramente commerciale con il placet della Chiesa in una città molto discutibile con molte ombre dove la criminalità e molto diffusa che facilmente si riscontra nell'aria che si respira. È necessario che i cittadini superano il contrasto che si constata in modo evidente tra manifestazione di fede che non è per nulla fede giustificata dalla tradizione, mentre si osserva la città più volte teatro di criminalità e di episodi che evidenziano il degrado culturale, sociale, economico e soprattutto morale che abbiamo conosciuto con l'episodio dello stupro di gruppo. Occorrerebbe una profonda riflessione altro che festino e il tutto appare in forte contrapposizione con la storia di martire della patrona della città. La Chiesa dovrebbe chiedere ogni gesto per eliminare queste contraddizioni e di chiedere una festa più sobria che sia manifestazione di vera fede e niente di più. Le processioni sono in antitesi con il cristianesimo e non sono per nulla espressioni di fede.

Ci sino a Palermo interi Quartieri e non solo, dove la donna " la femmina" cresce nel mito del "maschio" detto " u masculu" troppo Toco, cioè il migliore " u megghiu i tutti". Cioè quello che già a 10 anni ha il capello gellato col ciuffetto, il telefonino, va alla prima comunione della cuginetta o sorellina ( già vestita da sposa quarantenne accompagnata in chiesa dai genitori in auto bianca strapuntinata). Ecco, crescono credendo che loro, "fimmine" devono avere il mito "du masculiddu" dominante. Vivono e scelgono "masculi" che comprano smart e suv con cui vanno dal parrucchiere e dall'estetista, subendo dal "mascolo" tutte le possibili "violenze" camuffate da un cavalierato sui generis. Vivono un rapporto vittima-carnefice cronico e Ecco, la questione è molto radicata e l'intervento dovrebbe essere preventivo-precoce di ordine sociale. Una Rivoluzione degli stereotipi tramandato e radicato. Auguri dottoressa e grazie per le Sue lodevoli iniziative

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