Mafia, droga e venti di guerra: blitz nella notte, 81 arresti

Mafia, droga e venti di guerra: blitz nella notte, 81 arresti

Operazione dei carabinieri e della Dia tra Partinico, Palermo, Roma e Napoli

PALERMO – Il grande affare della mafia è la droga. Sono imponenti i numeri del blitz che parte da Partinico e arriva fino a Napoli e Roma: ottantuno persone arrestate, di cui 63 in carcere e 18 agli arresti domiciliari, e cinque obblighi di dimora. La maggior parte delle ordinanze di custodia cautelare è stata eseguita dai carabinieri del Comando provinciale di Palermo, ma c’è anche il lavoro della Direzione investigativa antimafia. L’inchiesta è coordianta dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca e dai sostituti Dario Scaletta, Bruno Brucoli e Alfredo Gagliardi.

FOTOGALLERY DEGLI ARRESTATI

I Vitale al comando

L’inchiesta della Procura di Palermo svelerebbe innanzitutto che a Partinico a dettare legge è sempre la famiglia Vitale. Vista l’assenza forzata dei fratelli ergastolani Vito e Leonardo, un ruolo di primo piano nei traffici di droga ricoprirebbero le sorelle e il genero di uno dei due capimafia.

Tra gli arrestati figura Giusy Vitale, che in passato, dopo essere stata reggente del mandamento, aveva scelto di collaborare con giustizia, ma ormai era fuori dal programma di protezione. In carcere pure la sorella Antonina e il figlio Michele Casarrubia.

L’uomo forte dal punto di vista mafioso sarebbe Nicola Lombardo, genero di Leonardo Vitale per averne sposato la figlia Maria.

I reati contestati nell’inchiesta sono associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, reati in materia di armi, droga, estorsione e corruzione.

Il grande affare della droga

I soldi si fanno soprattutto con la droga. A garantire i traffici sarebbero state cinque organizzazioni che riforniscono le piazze di spaccio a Palermo e provincia (Carini, Partinico, Borgetto, Trappeto, Balestrate, Camporeale e Montelepre) e Trapani.

La cocaina arriva dal Lazio e dalla Campania, dove c’è l’accordo con la Camorra. Ma è emersa l’esistenza anche di un canale di approvvigionamento con il clan Casamonica di Roma e un altro con fornitori calabresi che vivono a Milano e Bergamo.

Nel novembre 2018, Michele Casarrubia è andato a Roma per trattare l’acquisto di cocaina da Consiglio Di Guiglielmi, meglio conosciuto come “Claudio Casamonica”. Ad accompagnarlo Giusy Vitale che allora era ancora una collaboratrice di giustizia ben lontana dall’essersi dissociata dalle logiche criminali.

“Imminenti guerre di mafia”

L’equilibrio fra i gruppi è precario. I militari del Nucleo investigativo di Monreale tracciano “l’immagine di una vera e assai allarmante balcanizzazione degli scenari criminali partinicesi” che consente di “presagire futuribili scenari di nuove e forse imminenti guerre di mafia nella provincia palermitana storicamente nota come tra le più attive nell’ambito criminale del traffico di stupefacenti”.

L’hashish viene acquistato a Palermo, mentre la marijuana viene coltivata a Partinico e dintorni. E qui si innesta il lavoro della Dia che ha eseguito 14 misure cautelari nelle province di Palermo, Trapani, Roma, Milano, Reggio Calabria e Cagliari per associazione finalizzata alla coltivazione, alla produzione ed al traffico di sostanze stupefacenti, aggravati dall’avere agevolato Cosa Nostra o ‘ndrangheta. Dell’associazione farebbe parte anche Michele Vitale, 30 anni, figlio del boss Vito.


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