PALERMO – Avrebbe costretto una consulente fiscale a consegnargli cinquemila euro in contanti e a saldare un debito di altri seimila euro nei confronti di una sua collega. I finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Palermo hanno arrestato il commercialista Antonio Lo Mauro, 55 anni.
Il procuratore aggiunto Sergio Demontis e il sostituto Claudia Ferrari gli incontestato i reati di estorsione aggravata dall’abuso dei poteri e con violazione dei doveri inerenti a una pubblica funzione.
Si tratta, infatti, di un amministratore giudiziario nominato dal Tribunale per le Misure di prevenzione di Palermo insieme ad un ingegnere per gestire la cava Buttitta, a Bagheria. I due subentrarono nel 2015 all’avvocato Gaetano Cappellano Seminara, finito sotto inchiesta insieme all’ex presidente Silvana Saguto. Lo Mauro fu scelto per il nuovo corso, dopo che lo scandalo travolse un intero settore.
Ed è stato l’ingegnere a denunciare Lo Mauro. L’amministratore aveva raccolto lo sfogo della consulente fiscale che gli aveva raccontato di essere stata “costretta” a versare una parte del proprio compenso a Lo Mauro. Lei non si era ribellata all’estorsione perché l’incarico nell’ambito dell’amministrazione giudiziaria era l’unica fonte di reddito, per se e per la sua famiglia.
La donna donna ha poi confermato, in lacrime, l’episodio ai finanzieri guidati dal colonnello Gianluca Angelini. Avrebbe consegnato i soldi in contanti a Lo Mauro in due tranches nell’estate del 2017 dopo averli prelevati con il bancomat. Lo stesso Lo Mauro le avrebbe imposto di pagare, nel 2018 e 2019, due fatture per cinque mila euro a una sua collega di studio.
“Ero confusa e turbata, mai mi sarei aspetta una simile richiesta”, ha spiegato la consulente. Lo mauro, su disposizione del giudice per le indagini preliminari Cristina Lo Bue, si trova agli arresti domiciliari.