La doppia cifra fa un po’ impressione. E suggerisce quasi di aggrapparsi alle frasi fatte: “Dieci anni? Sono volati”. Ma non è così. Non sono volati affatto. Tra il 2 e il 3 marzo del 2009 nasceva questa giornale. E i primi dieci anni di vita di LiveSicilia sono stati intensi, pieni di cose e di sensazioni assai diverse. Sono stati anni di gioie e lacrime, di felicità e ostacoli. Anni, soprattutto, di lavoro, di tanto tanto lavoro.
E così, quel numero fatto di due cifre, racconta la storia di una vita. La vita di un giornale che è, per forza di cose, la vita di una comunità. Quella della redazione che al giornale prova a dare vita ogni giorno, in anni sempre più difficili per il nostro settore; e quella dei lettori che ci leggono, si complimentano con noi e ci bacchettano, spingendoci fin dal primo giorno a ragionare sulle cose, a evitare le strade facili perché già lisciate dagli stereotipi.
A quella cifra che oggi è doppia, se ne sono aggiunte altre nel frattempo. LiveSicilia, insomma, è diventato grande. Negli anni, ma non solo. E la “cifra” (è proprio il caso di dirlo) di questa crescita, è tutta nei ricordi. Il ricordo di una bottiglia di spumante stappata esattamente dieci anni fa in una redazione di via Libertà, nel cuore di Palermo, una redazione di scrivanie vicine, di carte, confusione e idee. A cominciare dalla prima, di queste idee: quella di nascere. L’idea di un visionario “pratico”, di un genio del fare come era Francesco Foresta. Che annusò, individuò la strada di un giornale online. Un giornale vero, non un “blog” come si usava in quegli anni. Un quotidiano che scrivesse di tutto senza timori reverenziali, e che scrivesse in modo nuovo, provando a calarsi nella realtà del web che di lì a poco sarebbe diventata dominante.
Erano ottocento, mille i lettori di LiveSicilia in quei giorni. Oggi sono decine di migliaia ogni giorno, mentre le pagine viste ogni mese sono tante, tantissime rispetto a quei giorni: diversi milioni. Una comunità, appunto. Che è nata con noi e che continua a seguirci in questi anni, senza abbandonare quella che è diventata per molti, ce lo raccontano spesso, una “buona abitudine quotidiana”: la lettura mattutina del nostro giornale. Un giornale che negli anni non ha fatto sconti a nessuno, ha incalzato il potere, ha raccontato il malaffare, la criminalità, la mafia e ha scontentato molti per ribadire il diritto di raccontare e per difendere il diritto dei lettori di essere informati.
A raccontarla così, sarebbe solo una storia di successo e di gioia. Ma purtroppo non è stato così. L’addio maledettamente improvviso di Francesco Foresta, ha lasciato una cicatrice di cui tutti, ogni giorno, avvertiamo la presenza. Ci è toccato, insomma, crescere più in fretta di quanto pensassimo. Dapprima, sotto la guida di Giuseppe Sottile, poi attraverso l’affidamento della direzione ad Accursio Sabella, uno dei “ragazzi” (e anche qui, le cifre darebbero il segno degli anni che passano) scelti direttamente da Francesco. Quei ragazzi che oggi formano gran parte della redazione.
E in questo compleanno speciale non può mancare il momento dei ringraziamenti, lungo almeno quanto l’elenco dei nomi di chi ha contribuito a far crescere LiveSicilia. A cominciare da voi lettori, appunto: tanti, più di quanto avremmo immaginato. A tutti i giornalisti che hanno scritto per il quotidiano, ai grafici, agli impiegati a ogni livello, agli addetti all’amministrazione, a chiunque abbia aggiunto anche solo una tessera a questo mosaico: “Grazie”. E un grazie va a chi è arrivato da poco, a chi oggi ha deciso di sposare questo progetto, vedendo nel nostro giornale un giardino in cui mettere radici o una palestra per diventare più forti. E un ringraziamento va anche a chi, finora, ha creduto economicamente in questa avventura, sostenendola in tempi difficili, e garantendo sempre, da editori veri, una totale libertà alla redazione.
Insieme ai numeri, però, oggi impressionano le parole. Quelle delle tante istituzioni, personalità del mondo della cultura, dello spettacolo, del giornalismo che hanno voluto dedicare un pensiero al nostro giornale. “Autorevole”, “credibile”, “libero”. Questi gli aggettivi ricorrenti di cui andiamo orgogliosi e che ci richiamano a non abbandonare questa strada. Perché diventare “grandi” è anche questo: assumersi la responsabilità, a tutti i livelli, di non fare sbiadire questo sogno così reale. Andando avanti portando con sé, adesso, anche il leggerissimo, dolcissimo fardello dell’età che avanza.
GLI AUGURI DI… (clicca sul nome)