"Gesip e società partecipate| Contratti di solidarietà a tutti" - Live Sicilia

“Gesip e società partecipate| Contratti di solidarietà a tutti”

Contratti di solidarietà per i lavoratori di tutte le società partecipate del comune di Palermo e riqualificazione professionale: ecco la proposta del consigliere dell'Mpa, Mimmo Russo, per salvare i lavoratori Gesip. "Un piccolo sacrificio da parte di tutti per garantire cento milioni di risparmi e mettere in sicurezza tutte le aziende".

mimmo russo (mpa)
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Mimmo Russo

PALERMO – La soluzione al problema Gesip? “Contratti di solidarietà per tutti i lavoratori delle società partecipate, che non perderanno quasi nulla in busta paga grazie alla riqualificazione professionale. E il comune di Palermo risparmierà cento milioni di euro l’anno”. La proposta arriva dal consigliere comunale dell’Mpa Mimmo Russo, volto storico di Sala delle Lapidi, che annuncia sin d’ora i contenuti del suo intervento alla seduta che si terrà la prossima settimana sul caso dell’azienda di via Toselli alla presenza del sindaco Orlando. “Quello che oggi capita a Gesip – aggiunge – domani potrebbe toccare all’Amia o all’Amat. Prevenire è meglio che curare”.

Consigliere, sul caso Gesip non si vedono novità in vista…
“E la cosa è preoccupante. Noi abbiamo una società in liquidazione, che non sappiamo se fallirà, e soprattutto 1800 lavoratori che non lavorano, e quindi non ricevono stipendio, ma che al tempo stesso non sono nemmeno licenziati, cosa che permetterebbe loro di percepire il tfr e otto mesi di disoccupazione. La cassa integrazione, sempre che venga concessa, richiede tempi troppo lunghi e non possiamo pensare che i dipendenti rimangano ancora in questa situazione, chiedendoci se è nato prima l’uovo o la gallina: qui non si tratta di dover litigare col governo, ma di fare qualcosa per uscire dal pantano”.

E secondo lei qual è la soluzione?
“In questo momento, ci sono tre ipotesi in campo: la prima è il ritorno al lavoro, che è anche la più improbabile; la seconda è il licenziamento, che avrebbe come vantaggio il pagamento del sussidio di disoccupazione da parte dell’Inps; la terza,c he è quella che sostengo io, è un contratto di solidarietà per i dipendenti di tutte le società partecipate del comune di Palermo”.

La sua è una proposta che rischia di scontentare migliaia di lavoratori…
“No, perché si tratterebbe solo di un piccolo sacrificio, parliamo di pochi euro al mese. I contratti di solidarietà prevedono determinate percentuali, fino all’85 per cento della retribuzione, che si potrebbero applicare per quei servizi essenziali come la raccolta dei rifiuti, ovviamente con una piccola diminuzione dell’orario lavorativo. Inoltre, con la riqualificazione professionale, integreremmo quello che i dipendenti perderebbero in busta paga. Ma la cosa più importante è il risultato, che sarebbe dirompente: con un piccolo sacrificio, permetteremmo ai lavoratori Gesip di tornare al lavoro, ripristinando i servizi, e soprattutto risparmieremmo cento milioni di euro l’anno a conti fatti”.

E i soldi a cosa servirebbero?
“A creare la società consortile, visto che si tratta di un consorzio fra aziende e non possiamo mica farla con Amia e Gesip che sono al crac. Creiamo due società, una per i servizi strumentali e una per quelli pubblici, incentiviamo i prepensionamenti, e risolviamo il problema. Un problema che, ci tengo a sottolineare, adesso riguarda solo Gesip, ma fra un po’ potrebbe riguardare anche le altre aziende. E la soluzione che oggi appare sgradevole, per esempio, ai lavoratori dell’Amia, in caso di sentenza negativa del tribunale potrebbe rivelarsi provvidenziale. Per questo dobbiamo intervenire ora su tutte le aziende, in modo logico, e incamerare i risparmi che deriverebbero dalla consortile grazie all’iva e alla mobilità orizzontale. Sarà questo che dirò al sindaco la prossima settimana”.

Si riferisce alla seduta convocata sulla Gesip?
“Esattamente, quella che il sottoscritto, insieme ad altri consiglieri di opposizione, ha ottenuto in Aula. E al primo cittadino chiederò cosa vorrà fare con i lavoratori Gesip: o li licenzia per consentire loro di percepire la disoccupazione, oppure contratto di solidarietà per tutti e avvio immediato delle procedure per la consortile. Il licenziamento, inoltre, permetterebbe ai lavoratori di sopravvivere nei prossimi mesi, che serviranno per l’appunto alla creazione della consortile che è una grande prospettiva per tutta la città”.

E pensa che il sindaco accetterà?
“Mi aspetto da lui una risposta positiva. Io sono certo che ha già vagliato un’ipotesi del genere, ma che è stato frenato sul licenziamento per il timore di scoprire qualche magagna sui tfr dei dipendenti. La Cig non è stata un errore di Orlando, che è stato in questo mal consigliato da qualcuno che già sapeva che non era una prospettiva realizzabile. Sono stati alcuni sindacati che, mentre parlavano col sindaco, alle spalle firmavano accordi per escludere Gesip dagli ammortizzatori in deroga, nascondendo gli scheletri nell’armadio. Hanno mentito sapendo di mentire, ma adesso è il momento che ognuno si assuma le sue responsabilità”.

Servirà a qualcosa questa seduta, o rischia di essere l’ennesimo buco nell’acqua?
“In Aula tracceremo un nuovo percorso, con il consiglio comunale che opterà per una delle tre ipotesi in campo. Sa, non è stato bello mandare al canile i volontari pagandoli 50mila euro, quando i dipendenti Gesip erano disposti a lavorare gratis. Così come accaduto anche alla Città dei Ragazzi. Per questo serve una soluzione. Fra queste tre ipotesi, bisogna scegliere la migliore con un atto di coraggio. E io sono pronto ad assumermi le responsabilità di questa proposta, che non è perfetta, me ne rendo conto, ma se l’amministrazione ci avesse pensato prima non saremmo certo a questo punto”.

 


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