Catania, paradosso Covid: Agata dentro e tutti fuori - Live Sicilia

Catania, paradosso Covid: Agata dentro e tutti fuori

Gli auspici anti-assembramento non sono serviti un granché.
LA NON FESTA
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CATANIA – Sabato 5 febbraio 2020. Il paradosso è servito. Sant’Agata chiusa nel suo sacello, ma il centro di Catania straripante di gente. Devoti e non. Sia di mattina che, soprattutto, di pomeriggio. Il divieto delle processioni e la permanenza in zona arancione causa Covid non impediscono gli assembramenti. Tutt’altro. Dinamica di una festa-non-festa che, al netto dell’assenza fondamentale del fercolo, ricorda da vicino gli anni in cui la pandemia non si era ancora presentata. Tra venditori di giocattoli, devoti in sacco bianco e gli immancabili abusivi del commercio ambulante. 

Tutti ingredienti che rischiano di rinfocolare le polemiche di questi giorni e il malumore di quanti hanno lanciato più di una proposta affinché il busto reliquiario fosse esposto in qualche maniera. Il mondo delle candelore ha già sollevato la voce e accerchiato le autorità civili e religiose in vista dell’Ottava. Dal mondo di albergatori e ristoratori più di un mal di pancia ha segnato queste ore. Sono state tante (forse troppe) le disdette a causa delle mancate processioni. 

La mattinata. Una giornata piena di sole. Sin dalle prime ore, piazza Duomo e la Cattedrale iniziano a riempirsi di devoti, cittadini, semplici curiosi. L’aroma di torrone invade  piazza Università, piccole bancarelle di candele e icone della Santa Patrona sono sparse tra la piazza dell’Elefante, i palazzi centrali d’Ateneo fino ad arrivare a Porta Uzeda.

Una festa-non-festa che non tradisce in ogni caso. Il cancello centrale della Cattedrale è pieno di omaggi floreali, guanti bianchi, di cappellini neri, tutti lì.

Una preghiera in silenzio uno sguardo rivolto in alto verso la statua della Santa sulla facciata centrale della “sua” chiesa.  i bambini con piccoli ceri portano il loro omaggio, lo stupore, un po’ di emozione, piano piano chiedendo permesso.

La non-festa che vive, rivive, nelle interminabili file per entrare in Cattedrale ad ascoltare la messa o per recitare una preghiera silenziosa davanti alla Cappella dove viene custodito il Busto Reliquiario di Sant’Agata 

Piazza Duomo pullula di “cittadini” e tra di loro anche lui, davanti al cancello centrale della Cattedrale, il Sindaco Salvo Pogliese, per adesso, sospeso. Saluta alcuni Devoti, in silenzio, un sorriso, nessuna dichiarazione.

Il pomeriggio. Fiumi di gente. In fondo è sabato. Sabato di festa. 

Una festa-non-festa che trova la forza di vivere ugualmente grazie alla devozione per Sant’Agata di molti, moltissimi, cittadini. “Cittadini, Cittadini tutti devoti tutti? Evviva Sant’Agata” grida qualcuno in fondo, vicino al cancello, chiuso, della chiesa.


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