Gli spari, la fuga, il suicidio: dodici ore di orrore - Live Sicilia

Gli spari, la fuga, il suicidio: dodici ore di orrore

Commenti

    Il giudice che ha permesso quest’orrore ha affrontato questo caso con troppa superficialità, dovrebbe pagare . Cos’altro deve fare una donna oltre a denunciare atti di violenza fatti da un uomo? Un pazzo criminale come questo si doveva mettere in carcere. Maledetto.

    La responsabilità è del giudice non ci sono dubbi, non si puo’ tenere libero un criminale di questo. Un altra vittima per la mediocrità dell’uomo.

    Concordo sul fatto che il caso è stato trattato con estrema leggerezza al punto da rendersi responsabili di questa ennesima tragedia, assolutamente evitabile. Ma come qualcuno ha detto, ci sono due famiglie distrutte: sono convinto che l’assassino non era un pazzo criminale, semmai una persona incapace di accettare la fine di una relazione e che doveva essere tenuto, anche con la forza (ma nel rispetto della legge), lontano fa quella povera ragazza. Certamente, il tempo sarebbe stato galantuomo e per quanto l’aspetto caratteriale dominante era probabilmente quello aggressivo, non sarebbero mancate le occasioni di riflessione per porre fine ai propri tragici intendimenti. Invece, l’”abbandono” e la sufficienza con cui è stato trattato il caso, sottovalutando le possibili conseguenze, erano foriere di potenziali gesti insani, come è, di fatto, avvenuto alla prima occasione possibile. Non voglio assolutamente giustificare chi si è reso materialmente responsabile della tragedia, vittima anche costui, quanto meno dei propri limiti culturali e, probabilmente, anche schiavo del tessuto sociale che aveva vissuto; indubbiamente, però, chi è pagato per evitare che accadesse ciò che è accaduto, non è stato all’altezza di farlo ed ha agito sottovalutando ogni aspetto che sarebbe dovuto emergere in questa circostanza molto più e molto prima, che in altre.

    Scusate ma cosa c’entra il Giudice che si è limitato ad applicare le norme; se avesse dato gli arresti domiciliari sarebbe stato diverso?

    E’ ovvio che anche qualora i domiciliari fossero stati concessi non potevano durare a vita ed il pericolo si sarebbe riproposto. Ci vogliono misure diverse e drastiche per evitare che questa gente deviata continui a perseguitare e ad uccidere. In questi casi un allontanamento forzato (almeno 500 Km) dal luogo di residenza delle potenziali vittime con obbligo quotidiano di presentarsi dalle forze dell’ordine per firma. In caso di mancata presentazione e probabile fuga, mettere in protezione h24 la potenziale vittima, in attesa che il tizio venga riacciuffato e vada in carcere per questo ulteriore reato. Non ci vuole nessuna pietà o attenuante x questi soggetti, altrimenti (mi riferisco allo Stato) continueremo a piangere altre vittime senza aver fatto nulla! E le vittime di violenza non devono perdersi d’animo ma denunciare sempre nonostante lo Stato non faccia nulla, perché tanto i violenti non cambieranno mai e non ha senso giustificarli con parole tipo “ma in fondo mi ama”, “bisogna capirlo perché è fatto così”, “però è anche un po’ colpa mia”, etc….

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